In occasione dell’uscita del nuovo album In Silence, abbiamo incontrato BJM Mario Bajardi, cultore elettronico, violinista, compositore e sound designer riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale.
“In Silence” è il tuo ultimo lavoro: qual è il filo conduttore che lega i tuoi nuovi brani?
Il legame è prettamente empatico, emozionale. Quando creo non penso per forza ad un concept in quanto tutto è legato appunto dall’empatia che non è misurata in tempo. Il tempo non esistendo, fa sì che le emozioni vibrazionali musicali non siano identificabili, così quando creo tutto è un unicum sensoriale.
Vieni definito uno “scultore elettronico”: cosa significa esattamente?
Il suono ha una forma, si chiama Cimatica. Ti faccio un esempio: se tu adesso pensi al suono della voce di un tuo caro ti si presenta in “front of you”. Anche questa è una scultura sensoriale. Nel mondo quindi del nuovo linguaggio elettronico musicale pensa che puoi creare suoni che ti facciano vedere dei luoghi, vivere delle sensazioni e così via. Nulla di più facile. Alla fine si creano tramite software dei suoni che non sono altro che tuoi mondi.
Qual è, se c’è, la metodologia che segui quando componi?
Mi spiace per i miei 23 anni di accademia frequentata, ma non hanno mai insegnato a creare a nessun alunno…quindi ho abbandonato qualunque logica anche se per forza di cose sembrerebbe che ci siano.
Cosa ascoltavi da ragazzo e quali artisti hanno inciso sulla tua formazione?
Bach, Mozart, Stravinsky, Bloch, Ghedini, Stockausen, Alan Parson, The Cure, Pink Floyd, Marillion, Genesis, Cocteau Twins, Depeche Mode, Queen, AMon TObin, Aphex Twin, Massive, etc etc… pensavi formulassi una frase ?
Domanda Nonsense: se dovessi scrivere le musiche di una serie TV, quale sceglieresti e perché?
Una serie TV di Fantascienza alla Black Mirror , se ascolti “In Silence” la risposta è lì dentro, il mio quindi è un invito all’ascolto!
A cura di Laura De Angelis
