Appunti sulla Felicità è il terzo lavoro discografico di Jacopo Ratini pubblicato lo scorso 9 Novembre. L’artista lo definisce come una raccolta di appunti e di storie vissute in prima persona da attore e da spettatore. Undici canzoni che raccontano la vita nelle sue molteplici sfaccettature.
Abbiamo incontrato Jacopo per un’interessante chiacchierata.
Intervista a cura di Egle Taccia
“Appunti sulla felicità” è il tuo nuovo album. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere a chi lo ascolta?
Il mio personale viaggio emotivo verso la ricerca della felicità. I miei stati d’animo, le mie esperienze di vita, le mie cadute e le risalite.
Cos’è la felicità per te?
Un percorso spesso lungo e complesso attraverso i vari momenti e le varie situazioni positive e negative che caratterizzano questa “parola magica” a cui tutti sembrano aspirare ma che spesso e volentieri, masochisticamente, fuggono.
L’album ha un sound cantautoriale, in barba alle mode del momento. Quanto è importante per te mantenere la tua identità musicale?
Mantenere la mia integrità e dignità artistica e sonora è stato sempre uno dei valori principali del mio lavoro. Col rischio di risultare controcorrente o di nicchia. Con il tempo mi sono reso conto che chi è stato in grado di soffermarsi ed ascoltare è rimasto ed ha dato valore alle mie opere. Chi si aspettava la moda o il sound del momento è andato, giustamente, a cercarli altrove.
È un album che non ha molti filtri. Quanto ti è costata tutta questa sincerità?
Molto. Ma è stato un atto voluto. Desideravo mettermi a nudo, parlare chiaramente, senza filtri. Far conoscere un lato meno giocoso ma più profondo e maturo di me. Volevo arrivare dritto all’ascoltare, a gamba tesa, senza fronzoli.
Ho letto che questo album per te è come un diario. L’hai utilizzato per poter esprimere nei brani quello che non riuscivi a dire con le parole?
Ho utilizzato tutte le parole, le frasi o gli aforismi che avevo appuntato su una lavagnetta di sughero.
E’ un diario degli avvenimenti più importanti accaduti in questi ultimi anni di vita. E’ un’autoanalisi, un grande racconto a tema libero. Un flusso di coscienza nato da libere associazioni mentali.
“Il colore delle idee” è un ritratto della nostra società. Come possiamo uscire da questa mancanza di ideali e di valori?
Sviluppando una personale visione del mondo e dei fatti. Facendoci una propria idea su ciò che avviene. Personalmente leggo, mi informo e studio molto; vedo film, ricerco da fonti non canoniche. Investo il mio tempo nella ricerca di cose che mi interessano e provo in tutti i modi a non farmi condizionare né dai luoghi comuni né dalle pressioni esterne di chi mi sta accanto. Cerco il confronto solo con persone che reputo stimolanti, preziose e arricchenti. E’ un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo (cit).
“Appunti sulla felicità” è un brano in cui ci spingi ad agire per ottenere quello che vogliamo?
E’ una canzone in cui invito me stesso, in primis, ad ottenere sempre il meglio e a non fermarmi a quello che ho già. A spingermi oltre la mia zona di comfort. Ogni minima forma di azione è già un cambiamento ed è sempre migliore della stasi e dell’ inerzia.
Domanda Nonsense: Paracadute o mongolfiera?
Mongolfiera. Così guardo il mondo dall’alto, senza fretta di dover atterrare.