Giovani leoni è il nuovo disco degli Endrigo, uscito pochi giorni fa per Ammonia Records/Self. Una bella potenza rock e brani, ironici e diretti al punto giusto, che descrivono il malessere di quella quotidianità fuori dal palco che un po’ spaventa.
Gabriele Tura, voce e chitarra della band made in Brescia, ha risposto a qualche nostra domanda.
Avete definito “Giovani leoni” una seduta dall’analista. Come sta proseguendo il percorso?
Lo scopriremo dopo un po’ di concerti. Per il momento siamo ancora nella fase chiusa in cui il disco è appena arrivato alle persone e non riusciamo ad averne un’idea “distaccata”. Siamo un bel grumo di ansie e aspettative pronto a scoppiare.
Alla produzione, questa volta, Davide Lasala, come vi siete trovati?
Molto bene. Dave è un amico, ma di quelli che non ha paura di dirti che una cosa fa vomitare. Qualche volta le cose ci convincevano ma lui era scettico, e non potremo mai ringraziarlo abbastanza, insieme ad Andrea (Fognini, che ha lavorato con lui in studio), per tutte le volte che ci hanno spronato a non accontentarci.
Da fruitrice compulsiva di concerti soffro sempre un po’ le pause tra un live e l’altro. Voi che sul palco ci salite che rapporto avete con la quotidianità dei momenti “vuoti”?
Il palco può essere molto subdolo. Quando ci sei sopra va tutto bene, noi ci siamo promessi di dare tutto anche davanti a cinque persone e quando riesci a farlo non esiste una serata no. Nei periodi in cui ci saliamo meno ci manca terribilmente, nei periodi in cui siamo in tour tutte le settimane si mangia tutti gli affetti e la vita, per così dire, reale. Insomma, è una cosa strana. Ma ci serve, terribilmente.
“Questa è la casa” è un pezzo ad alto impatto emotivo e sicuramente quello che si discosta di più dagli altri brani. Cosa rappresenta per voi?
Rappresenta il punto da cui ripartiremo. Siamo abbastanza sicuri che per scrittura, interpretazione e sincerità sia il nostro meglio fino ad ora. Che non significa bene in assoluto, significa bene relativamente al nostro piccolo immaginario. In futuro sicuramente avremo questo pezzo in testa quando ricominceremo a scrivere.
Lo scorso anno, rispondendo ad un’altra mia domanda, dichiaraste che avevate ancora la fontanella aperta ed eravate pronti a sbattere la testa parecchie volte… la situazione ha subito un’evoluzione nel frattempo?
Non sappiamo se si sia chiusa ma continuiamo a prendere capocciate a raffica. E ci piace così.
Qual è il potere della musica per gli Endrigo?
Ci ha fatto girare il nostro Paese, incontrare persone che ora sono importanti nella nostra vita, ci ha portati vicini ad alcuni dei nostri eroi, ha fatto fare sforzi fisici e psicologici a quattro ragazzi pigri e fuori forma ben oltre le loro possibilità. Ci ha regalato alcune cose che potremo raccontare per sempre con il sorriso e un malcelato orgoglio. E poi ci fa bere gratis.
Domanda Nonsense: l’ultima paranoia prima di andare a dormire?
Una volta ho cambiato casa perché i coinquilini forse non avevano chiuso il gas. Ma non basterebbero dieci anni di interviste.
Intervista a cura di Cinzia Canali