La méta è un paese nel cuore nella musica. I panorami sono bellissimi, le case in legno hanno grandi finestre, la strade sono strette, sempre sgombre e ci sono vivaci giochi di luce. Fa freddo, d’inverno, ma le note danno conforto fino all’estate, quando i prati si tingono di blu, i cieli di verde e i profumi di giallo.
Questo è Bottega Glitzer. Un piccolo universo disegnato da Nadja Maurizi, Giorgio Maria Condemi e Carmine Iuvone con infinita grazia, dove anche la malinconia ha un sapore buono.
La voce di Nadja, calda e graffiante, denuncia un’interiorità forte e completa i testi, semplici ed eleganti, donando loro le ombre che permettono di afferrarne i confini. La chitarra di Giorgio Maria Condemi, sanguigna e sanguinante sul palco con Motta, qui si esprime in un’altra lingua, affascinante e nostalgica. Il contrabbasso di Carmine Iuvone danza, corre e fa il solletico sotto i piedi.
Ah, giusto. Dovrei parlare del concerto, ma preferisco farvelo immaginare. Sappiate solo che alcune bambine hanno ballato in cerchio per più di un’ora, sconosciuti hanno sorriso cercando di lanciarsi in una ballata e tutti hanno applaudito fortissimo.
Una nota. Domenica 17 giugno i Bottega Glitzer hanno suonato nel quartiere Testaccio di Roma, alla Rigatteria, un nuovo circolo Arci nato nella bottega di un antiquario. Inaugurato pochi giorni fa, è gestito da ragazzi di una gentilezza estrema e potrebbe affermarsi come uno dei locali più suggestivi di Roma. Perchè? Non ve lo spio. Andate a cercarlo…