Era il 26 gennaio del 2018 e i Coma_Cose , con ancora una manciata di pezzi all’attivo, facevano il loro primo sold out in carriera proprio a Torino.
Era lì che li avevamo lasciati a pochi istanti dal boom che li avrebbe portati in rotazione nelle migliori radio italiane e in giro per tutta la nostra penisola.
E’ lo stesso Fausto a ricordare questo particolare durante il live e a sottolineare l’emozione che provano ogni volta che tornano ad esibirsi in questa città.
A distanza di poco più di un anno, dunque, vederli su quel palco, con un album nuovo da suonare, con il seguito di musicisti che si allarga (al batterista, parte fissa dei loro live, infatti si è aggiunto adesso un chitarrista-tastierista-bassista a supportarli), porta a fermarsi un attimo a guardarli e a pensare al percorso e a i progressi che hanno fatto in questo anno di live.
Vedere Francesca divertirsi sul palco, dialogare ironicamente con il pubblico è sintomo di consapevolezza e sicurezza che aumentano, per un successo arrivato alla velocità di Speedy Gonzales, un miglioramento nel caso specifico è evidente anche dal punto di vista canoro. Se pur con qualche errorino dato da attimi di leggerezza, è richiamata subito alla concentrazione dal buon Fausto, che mostra la sua bravura nello stare sul palco, confermandosi colonna portante del progetto.
La simbiosi mostrata dai due resta comunque la vera forza dell’intero live.
Parte la base di Intro , traccia posizionata ironicamente e in pieno stile Coma_Cose come brano di chiusura del nuovo album HYPE AURA.
I due iniziano a cantare dunque fuori scena, fino a quando al grido di “Siete pronti Torino?!” non parte la base di Jugoslavia e i due fanno il loro ingresso sul palco.
Dopo un po’ di tempo passato ad ascoltare solo l’album nuovo per la curiosità, riascoltare pezzi del passato trasmette una bella carica.
Si passa ad uno dei pezzi di lancio del nuovo album: Granata.
Il pubblico canta e noi all’affermazione “Ce n’è di più in Sicilia” (di fichi d’india) non possiamo che apprezzare, essendo di parte.
Riferimenti questi alla Sicilia che tornano spesso nei testi dei Coma_Cose , dalla 500 colore cirasa di Via Gola, alla Vucciria di Anima Lattina. Sarebbe bello sapere quale sia il gancio tra il duo milanese e l’Isola. Magari un giorno glielo chiederemo.
A seguire la bella Deserto è proprio Via Gola, brano tra i più riusciti del nuovo album. Si passa poi ad una dedica agli anni che furono, dalle casse rotte che gracchiavano uscivano i Beach Boys Distorti.
Quando arriva il momento di Pakistan, Fausto si mette al piano, California inizia con: “E mentre fisso il vuoto e cerco…” è subito momento brividi.
Un altro brano di questo nuovo HYPE AURA, ben scritto e da sottolineare, è sicuramente SQUALI introdotto da Francesca con la domanda: “Sapete chi è l’unico predatore degli squali? L’uomo.” Il brano viene quindi eseguito in acustico con Fausto Lama alla chitarra.
Eccoci arrivati all’apice del live, in successione infatti vengono eseguite Nudo Integrale, Anima Lattina e Mancarsi, brano quest’ultimo che è diventato il cavallo di battaglia del nuovo album, risultando il più ascoltato del momento del duo milanese.
Un attimo di respiro per gli artisti che escono dal palco mentre viene subito proiettato il video di una persona incappucciata di spalle dentro un parco.
Una voce allora inizia a fare un monologo sulle paure, elencando la miriade di paure più comuni e più assurde che tutti viviamo quotidianamente, fino ad arrivare a descrivere l’Anatidaephobia, ovvero la paura che un’anatra, nascosta da qualche parte, ti stia osservando.
L’inquadratura nel frattempo è arrivata a raggiungere l’uomo di spalle che si gira di scatto e rivela il suo volto dal becco dirompente: un inquietante uomo anatra incappucciato.
Esorcizzate così tutte le paure, il live può volgere al termine con i restanti 3 pezzi di HYPE AURA: A lametta, San Sebastiano e l’onda di Mariachidi, brano quest’ultimo che rivela dal vivo un base davvero coinvolgente, sottovalutata invece dall’ascolto in cuffia.
Il live non può non chiudersi con un pensiero ai bicchieri abbandonati, alla fine di ogni concerto che si rispetti, celebrati in Post Concerto.
Sembrava finita quando Lama ci dice che gli stiamo così simpatici da meritare un bis, Granata e Mancarsi, chiudono, questa volta per davvero, un live che è scivolato liscio come l’olio dal primo all’ultimo brano, grazie alla leggerezza e ai geniali giochi di parole del duo milanese.
Riguardo al nuovo album c’è da dire che quello dei Coma_Cose è il raro caso in cui si è vittime del proprio successo d’esordio.
Il loro lancio infatti è stato così apprezzato che l’approccio di molti ascoltatori, al primo ascolto di quello che è, e bisogna sottolinearlo, a tutti gli effetti, il loro PRIMO album, non è stato dei migliori, non considerandolo all’altezza dei loro primi pezzi.
Al secondo ascolto però ci si rende conto di quanto alcune tracce siano veramente ben scritte.
E’ vero però che per altri versi ci si rende conto della rapidità con la quale alcuni testi siano stati scritti e prodotti anche se cavalcare l’onda del successo ottenuto nell’ultimo anno era la scelta più automatica che si potesse fare.
Sperando che in futuro si concedano il giusto tempo per produrre nuova musica, siamo curiosi di quali potranno essere i risvolti musicali futuri.
Ah, se nessuno l’ha ancora detto: ma quanto sono belle le coppie che si realizzano in questo modo nell’arte?
Se vuoi saperne di più sull’esordio dei Coma_Cose leggi qui:
No Report – Coma_Cose: il duo rivelazione del momento live @ Astoria