Verrà la morte e avrà i tuoi occhi è una poesia che ha conosciuto nel tempo moltissime reinterpretazioni, soprattutto musicali. La nostra sfida è stata provare a comporne una versione il più possibile intima e personale, senza cantarne i versi ma cercando di riadattarla a un’intima poetica. Nel gioco di specchi delle citazioni appare Michele Mari, altro poeta che adoro e che più volte mi ha condotto sulla strada della scrittura. Nella celebre raccolta Cento poesie d’amore a LadyHawke ha ideato questo divertissement postmoderno che mi ha sempre affascinato e ha citato anche la poesia di Pavese, amplificandone il significato e spingendo verso l’altro il campo semantico dei versi – verrà la morte e avrà i miei occhi ma dentro ci troverà i tuoi. Il verso principale della canzone è nato rovesciando il senso della poesia di Michele Mari, nel tentativo di avvicinarsi alla scrittura di Pavese sotto mentite spoglie, come Odisseo che torna a casa vestito da mendicante. Meccanica celeste è il tentativo di descrivere attraverso dei tableau vivant l’esperienza intima e unica della morte e di quello che succede a chi invece resta vivo e cerca di sopravvivere in qualche modo alla perdita. Simone Tormento ha realizzato il video ascoltando e riascoltando la musica e aspettando che apparissero delle immagini per poi cercare di dar loro vita animandole. Tecnicamente è un’animazione, emotivamente è quello che ha sentito attraverso la musica.
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