Il suo album d’esordio si chiama Arrogantissimo, ma a noi lui è sembrato quasi un po’ impacciato mentre presentava la sua prima creazione. Si chiama Giovanni Toscano e, se pensate di averlo già visto da qualche parte, avete ragione: è il Luciano Ambrogi di Notti Magiche di Paolo Virzì, in cui ha recitato dopo aver frequentato l’accademia Oltrarno diretta da Pierfrancesco Favino. Poi, ha inviato alcune tracce a Latarma Records che, come ci racconta con estrema autoironia, lo ha ignorato per un po’, finché non ha deciso di dargli fiducia. Nasce così Arrogantissimo, che prende il nome dall’ultima canzone realizzata per l’album, dedicata a un gruppo di quarantenni conosciuti in montagna, che ogni anno si recano lì per ricordare la perdita di un amico.
Con influenze che riportano a volte a Pino D’Angiò, a volte a Leo Gassmann o ai ritmi latini dei Buena Vista Social Club, Giovanni debutta splendidamente nel settore discografico, presentando il suo lavoro, tra l’altro, a Stasera C’è Cattelan, in seconda serata, e a Viva Rai 2, con Rosario Fiorello. Tra le collaborazioni, spicca quella con Napoleone, cantautore salernitano, come co-autore di Giornataccia, uno dei singoli che hanno anticipato l’album.
Ciò che più emerge da un primo ascolto è la varietà di esperienze – artistiche ed esistenziali – che si mescolano all’interno delle composizioni. Toscano è un pisano adottato da Roma, viene dal cinema, si dedica alla musica e, nel frattempo, studia storia all’ università: una pluralità di interessi, apparentemente sconnessi, che formano a tutto tondo la sua identità, riversata in musica attraverso note e parole. Il suo obiettivo era trasmettere le mille sfaccettature che lo compongono; a noi sembra ci sia riuscito, portando qualcosa di nuovo nel panorama musicale italiano, al momento fortemente saturo. Infatti, nonostante le numerose proposte che vengono avanzate, quotidianamente – ma, a dirla tutta, soprattutto il venerdì – alle orecchie di noi ascoltatori, era come se ci fosse la necessità di un artista come Giovanni e della sua personalissima lettura della realtà. Alterna spensieratezza e intensità, con un linguaggio giovane che deve, però, molto al nuovo cantautorato, figlio dell’eco brunoriana; non a caso, perciò, l’apporto della chitarra si percepisce particolarmente in tutte le composizioni, perfezionato da una produzione non invasiva. L’indie è morto: è questo che ci si racconta, tramandando una leggenda che vuole in Tommaso Paradiso e nello scioglimento dei Thegiornalisti la fine di un’era. Eppure, sembra che Toscano sia andato indietro nel tempo a recuperare il primo Brunori Sas e la sua Guardia ’82, o ancora il Colapesce e il Dimartino dei primi album (Un meraviglioso declino e Cara maestra abbiamo perso). È in questi artisti che possiamo trovare, se guardiamo bene, l’eredità di De Gregori, Dalla, De André e via dicendo. È in Arrogantissimo che possiamo trovare la prova inequivocabile che la bella musica esista ancora.
Il disco esce solo in vinile, una scelta intelligente considerando il mercato attuale, che vuole riportare l’attenzione su un supporto ultimamente ritornato in voga. È disponibile a partire dal 31 marzo anche su tutte le piattaforme digitali.