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E’ davvero inutile parlare d’amore? Intervista a Paolo Benvegnù

È stato pubblicato in versione CD e vinile il nuovo album di inediti di PAOLO BENVEGNÙ “È INUTILE PARLARE D’AMORE” (Woodworm / distribuito da Universal Music Italia -), già disponibile su tutte le piattaforme digitali.

Questo disco, insieme ai brani che hanno segnato la trentennale carriera del cantautore, verrà presentato dal vivo nel tour “È INUTILE PARLARE D’AMORE – LIVE 2024” che è partito il 20 gennaio dal Glue di Firenze e a cui si aggiungono due nuove date.

Intervista a cura di Egle Taccia

 

“Canzoni brutte” è una chiara presa posizione nei confronti della musica che va oggi di moda. Perché ci siamo ridotti ad ascoltare questo tipo di canzoni?

 

Devo dire che in primis è un’assunzione di responsabilità del fatto che io non ho il talento per scrivere canzoni belle, nel senso che se c’è una narrazione di ampio respiro penso di avere avuto delle intuizioni per cui ogni tanto, come tutti, ho scritto delle canzoni belle. Se invece devo comprimere tutto in una canzone di tre minuti e devo farlo con dei canoni prestabiliti, allora mi vengono canzoni brutte. Era in primis proprio un’ammissione. Certo, è chiaro che c’è anche questa lettura del fatto che probabilmente abbiamo semplificato un po’ troppo il metodo, sia nello scrivere che nell’ascoltare che nel vivere la musica. Questo ragionamento è applicabile anche al teatro, al cinema e a tutte le arti, forse non nella danza, per intenderci, dove c’è una preparazione particolare, però quando la danza va in tv sì. È chiaro che più che una critica, prendo atto di non essere capace di scrivere canzoni belle senza motivazione ed in secondo luogo sì, ascoltiamo musica brutta, del resto lo disse anche Battiato senza provocare scandalo, anche lui non sopportava la New Wave italiana.

 

A chi vuoi dedicare questa canzone?

 

A nessuno in particolare. Per me continuare a scrivere canzoni parlando degli effetti tra me e te e te e me non è come andare alle cause di questi effetti e allora se continuiamo a parlare di quello che succede tra me e te o tra me e me o tra me e quello e non capiamo per quale motivo questo cortocircuito si verifichi, ha un senso? Certo, è una questione di guadagnare posizioni nel mondo, appartenenza e fidelizzazione. Capisco, va bene, sono d’accordo, mi adeguo, ne prendo atto e arrivederci.

 

Pensi che riusciremo a trovare il modo di uscire da questo decadimento culturale?

 

No (ride, n.d.r.). Invece sono speranzoso nella generazione dei diciottenni, ventunenni, trentunenni, che hanno un grande istinto critico e visto che sono cresciuti in questo vuoto hanno una gran voglia di riempirlo, perciò credo in loro.

 

Qual è secondo te la differenza tra arte ed intrattenimento?

 

Intrattenimento è tutto quello che concerne l’imbonimento, l’imbonitura, la seduzione, il divertimento che per carità non è una cosa sbagliata, almeno sicuramente divertimento non lo è, nemmeno la seduzione lo è, perché tutto il nostro pianeta funziona per seduzione. Capisco e comprendo, però l’intrattenimento, quando è intrattenimento bieco, se di intrattenimento si tratta, almeno è intrattenimento preparato. Devo dire che in Italia stanno molto crescendo le cose di intrattenimento. L’arte è un’altra cosa, io non definisco arte qualcosa di più impegnato, semplicemente la definisco ricerca, è una cosa diversa. Secondo me la forbice si è allargata tra intrattenimento e ricerca, non tra intrattenimento e arte, che non considero come parola, perché è più una convenzione umana.

 

È da poco uscito il tuo nuovo album “E’ inutile parlare d’amore”. Cosa dobbiamo aspettarci da questo disco?

 

Nulla (ride!), è un disco che se ascoltato dall’inizio alla fine ha dei tratti secondo me molto commoventi ed è molto organico. Se uno ha un po’ di voglia di immergersi parla al ventre, per questo io penso che sia un disco femminile, non ha nessuna ambizione verso l’esterno, è tutto interiore.

 

Parliamo di tour! Come strutturerai i live di questo disco?

 

Sarò con i miei compagni storici: Luca Baldini al basso, Gabriele e Daniele Berioli, Saverio Zacchei al trombone e Tazio Aprile al pianoforte. Siamo noi, sono con i miei compagni che sono così giovani e così meravigliosi.

 

In che modo “Solo fiori”, il precedente ep, è collegato a questo disco?

 

Nella misura in cui una selezione di racconti è legata a un romanzo. In realtà il disco era già scritto quasi tutto quando è uscito l’ep, infatti avevamo già registrato basso e batteria, ecc. L’idea era di fare una selezione di quelli che potevano essere i punti estremi del disco, che nella mia testa è un romanzo. Penso che abbia un’attinenza strutturale, c’è un filo rosso che li unisce, così come c’è un filo rosso che unisce ogni brano all’altro in questo disco.

 

Pensi davvero che sia inutile parlare d’amore oggi?

 

Dal punto di vista dell’utilità sì, perché se vai dal gommista mica puoi pagare in parole d’amore, perciò sicuramente sì, è inutile perché non visto ed è inutile anche quando la relazione d’amore diventa una contrattazione tra chi vende e chi compra. L’amore è perdersi, è sperdimento totale, è completo abbandonarsi all’irrazionale e visto che tutto è estremamente razionale, magari forse è l’unica forma di rivoluzione e di libertà che abbiamo adesso, non trovi? Per me è così, sicuramente nel futuro sarà diverso, adesso ci sono delle altre chance che forse non vedo, ma per me è proprio l’unica fonte di possibilità di libertà di pensiero e di azione.

 

 

Queste le date annunciate ad ora del tour organizzato da Magellano Concerti e prodotto da Officine della Cultura e Whodo:

Sabato 20 gennaio 2024  – Glue – FIRENZE

Giovedì 8 febbraio 2024  –  Hiroshima Mon Amour –  TORINO

Venerdì 9 febbraio 2024  – Latteria Molloy – BRESCIA

Giovedì 22 febbraio  – Monk – ROMA

Venerdì 23 febbraio  –  Arci Kalinka Dude  –  SOLIERA (MO)

Sabato 16 marzo 2024 – Sala Don Bosco – MAROSTICA (VI) – Nuova data

Sabato 6 aprile 2024 – La Darsena Live – CASTIGLIONE DEL LAGO (PG) – Nuova data

 

 

 

 

 

Written By

Egle è avvocato e appassionata di musica. Dirige Nonsense Mag e ha sempre un sacco di idee strambe, che a volte sembrano funzionare. Potreste incontrarla sotto i palchi dei più importanti concerti e festival d'Italia, ma anche in qualche aula di tribunale!

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