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Gianni Morandi torna a Sanremo con “Apri tutte le porte”

Disponibile da oggi in una speciale edizione in vinile 45 giri, il pre-order di Apri tutte le porte (Sony-Epic), brano scritto da Jovanotti e prodotto dal grande musicista e producer tedesco Mousse T, col quale Gianni Morandi tornerà in gara alla 72esima edizione del Festival di Sanremo. Oltre al nuovo brano sarà disponibile sul lato B anche L’Allegria, straordinario successo della scorsa estate, interpretata da Gianni Morandi, scritta e prodotta da Lorenzo Jovanotti insieme al gigante della discografia mondiale Rick Rubin.

Qualche giorno fa abbiamo incontrato Gianni Morandi per parlare del suo ritorno al Teatro Duse di Bologna dopo due anni e della sua partecipazione al Festival di Sanremo.

Sono tornato al Teatro Duse dopo quasi due anni. Uno spettacolo interrotto a febbraio 2020, sono passati due anni ma finalmente torno in scena. Molte cose sono cambiate, anche dentro di noi. Questa pandemia ci ha toccato, ci ha fatto riflettere su tante cose. L’11 marzo del 2021 sono caduto nel fuoco e ne porto ancora le conseguenze.

 

Siamo sempre andati avanti sperando di poter ricominciare a fare musica dal vivo, sono storie che avete sentito da tutti gli artisti e conoscete bene.

 

Riguardo alla sua collaborazione con Jovanotti, che dopo il successo estivo con il brano “L’allegria” lo vede tornare sul palco dell’Ariston con la nuova canzone “Apri tutte le porte”, racconta: “Dopo 27 giorni in ospedale ricevo la telefonata di Jovanotti che mi chiede come sto, ci sentivamo ma non così frequentemente. Ci conosciamo da tanto tempo ma non avevamo mai collaborato. Una volta in televisione con Fiorello abbiamo fatto una cosa insieme. Mi chiama per sapere cosa fosse successo e quando gli ho raccontato che ero caduto nel fuoco si è abbastanza impressionato. Il fatto che dovessi trascorrere 27 giorni in ospedale non se lo aspettava nemmeno lui. Poi gli viene questa idea di propormi una canzone che aveva scritto, “L’Allegria”, che inizialmente doveva cantare lui, ma mi ha chiesto se la volessi io. Mi manda questa canzone, mi è piaciuta e mi ha proposto di registrarla a Milano. Per me è stata come una terapia, anche la mia mano, oltre che il mio umore, guarivano meglio. Questa canzone ci ha portato a sentirci sempre più frequentemente, sono andato anche a trovarlo a Cortona, a ringraziarlo, a vedere dove abita, che tra l’altro è anche il paese dove è nato Franco Migliacci, il mio grandissimo autore che ha scritto per me i più grandi successi.

 

Con Lorenzo poi è nata un’altra canzone, questa “Apri tutte le porte”, anche questa una canzone di speranza, di vedere presto tornare il sole nelle nostre vite. Ci è venuta l’idea comune di mandarla ad Amadeus per vedere se ci prendesse in gara a Sanremo. Sull’entusiasmo di questa cosa, io poi amo Sanremo, perchè per me è un palcoscenico straordinario, siamo andati avanti così, mentre io aspettavo di ricominciare questi concerti, di poter tornare a cantare. Nel frattempo, Amadeus ci ha detto che eravamo invitati al Festival insieme a tutti gli altri e oggi ci troviamo qui. Per me è piuttosto emozionante.

 

Torno a Sanremo, un palcoscenico importante che ho visto in tutte le forme. Sono stato in gara qualche volta, vinsi una volta in gruppo con Ruggeri e Tozzi nel 1987 e ci sono tornato ancora, sono stato qualche volta ospite e mi è capitato di condurlo. Per me è come ricominciare, ributtarmi nella mischia, ritornare nella musica dopo tanto tempo.

 

Torno bambino quando nel 1958 vidi Modugno che cantava “Nel blu, dipinto di blu (Volare)” e forse da lì mi venne la voglia di provare a fare questo mestiere, ma anche l’amore per Sanremo. Mi ricordo questo bar di Monghidoro dove c’era solo un televisore in bianco e nero tutto annebbiato e non si vedeva bene, ma c’era metà paese che guardava questa televisione. Quando arrivò Modugno per me fu un colpo fortissimo. Da quel momento mi sono appassionato a Sanremo, io sono un esperto delle canzoni di Sanremo, delle vittorie, di tutto quello che ha trasmesso da quel giorno. Mi fa piacere tornarci con una specie di scossa, di emozione. La gara la vivi, non è come fare l’ospite. La canzone è di speranza e anche il ritmo, con l’arrangiamento formidabile di Mousse T, ha una bella carica, mi piace, non è la classica canzone di Sanremo ma spero che possa piacere, che possa divertire. Vado col mio entusiasmo e spero di trasmettere qualcosa.”

 

A cura di Egle Taccia

 

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Egle è avvocato e appassionata di musica. Dirige Nonsense Mag e ha sempre un sacco di idee strambe, che a volte sembrano funzionare. Potreste incontrarla sotto i palchi dei più importanti concerti e festival d'Italia, ma anche in qualche aula di tribunale!

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