Gianni Morandi ha vinto meritatamente la serata delle cover con un medley dei suoi più grandi successi e di quelli di Jovanotti, che lo ha accompagnato durante l’esibizione, ed ha ottenuto il terzo posto nella classifica generale, aggiudicandosi il podio. Il brano “Apri tutte le porte” sta ottenendo un successo trasversale unendo tutte le generazioni.
Lo abbiamo incontrato per raccogliere alcuni suoi commenti riguardo a questa splendida avventura sanremese.
Col tempo si ha sempre più paura, perché le esperienze ci insegnano che può succedere di tutto, ma a me piace rischiare, anche ributtarmi in gara a Sanremo è qualcosa che mi ha dato una scossa straordinaria, con tutti i rischi che ci sono mi è piaciuto esserci.
L’emozione della prima sera è scaturita dall’applauso che mi hanno fatto, dall’accoglienza, mi sono commosso, ho visto i miei sessant’anni di musica che mi passavano davanti ed ho pensato a quanto fosse bello essere qui. Poi è partita l’introduzione e mi sono liberato. Dopo mi ha chiamato Lorenzo Jovanotti e mi ha detto che stavo andando forte, era abbastanza contento, gli piaceva. Siamo amici, ci sentiamo tutti i giorni, ci diamo dei consigli, siamo felici che la canzone si senta in giro, le radio la suonano, ho sentito persino canticchiarla per strada a Sanremo. Siamo molto contenti.
Riguardo al video di “Apri tutte le porte”, spiega: Il video è stato girato in un carcere a Roma, perché ci sentiamo tutti carcerati, abbiamo tutti voglia di aprire le porte e le finestre e di fare entrare il sole. Si parla del male che passerà, ma non è ancora passato. Ci siamo figurati tutti carcerati che poi esplodono, scappano dal carcere e trovano il sole. Vivo in mezzo alla musica, sono contento ed è quello che mi dà la carica.
Nella vita si fanno tante esperienze, negative e positive. Quando si chiuse la porta, negli anni ’70, a noi che eravamo legati dalla musica anni ’60 che veniva cancellata dall’arrivo dei cantautori e degli stranieri, pensavo che nessuna porta per me si sarebbe più riaperta come cantante, poi la fortuna mi ha aiutato e sono ripartito di nuovo. Le cose che si sbagliano, gli errori e le cose belle, ti fanno arrivare dove sei, la vita di un artista è un’altalena di successi e insuccessi, ma essere qui è una soddisfazione. In questo periodo lavoro al Teatro Duse di Bologna, continuo a fare dei concerti, farò i prossimi appena torno a casa l’8 e il 9. Viene sempre gente a vedermi e a pagare un biglietto. Questa è una soddisfazione enorme dopo tutti questi anni.
Sappiamo tutti quanto sia seguita la pagina di Gianni Morandi e gli chiediamo quale sia il suo rapporto con i social: Ho scoperto facebook e instagram pochi anni fa ed ho capito che è un mezzo straordinario per contattare le persone. Difficilmente ti dicono una cosa finta, però ti danno anche dei consigli. Non bisogna essere sgarbati con nessuno, secondo me, anche con chi mi dice di andare in pensione, magari gli rispondo di aspettare ancora qualche mese. Se gli rispondo in questo modo magari cambiano idea e non mi insultano più. Se usati bene i social funzionano, oggi non possiamo farne a meno.
Non è l’età che fa andare via la voglia di musica, io ho sempre voglia di sperimentare. Questo incontro con Jovanotti è stato felice, cominciato con “L’allegria” questa estate. Io ero stato male e ne porto ancora i segni, Lorenzo mi ha regalato quella canzone e poi ne è nata un’altra, abbiamo rischiato su un terreno che non è il mio. “Apri tutte le porte” si avvicina di più a me, posso solo dire di essere contento che piaccia alle persone.
A cura di Egle Taccia