Lo scorso 11 settembre è uscito “O.M.P.” (UMA Records/Artist First), il nuovo singolo di Mudimbi, che anticipa l’album di prossima uscita.
A proposito del brano l’artista commenta: “O.M.P. è un discorso concreto fatto ad un* ipotetic* figl* ma, in fondo, è un discorso che anche molti di noi avrebbero bisogno di ascoltare. Un promemoria che ci ricorda che la vita va vissuta più che pensata, che le occasioni vanno colte finché ci sono e che niente e nessuno va mai dato per scontato, perché tutto ha una fine e non sappiamo mai davvero quando arriverà.”
Il brano segue l’uscita di “EL MATADOR” e di “BALLO” (UMA Records/Artist First), gli altri due singoli che anticipano il nuovo album, che arriva a due anni dall’ultimo lavoro in studio di Mudimbi e che segna una nuova fase per la carriera dell’artista.
Intervista di Egle Taccia
È da poco uscito “O.M.P.”, il tuo ultimo singolo che anticipa l’album di prossima uscita. Cosa ha ispirato il brano?
Probabilmente l’età e con lei le occasioni perse senza alcun motivo. Perché nonostante io sia ancora giovane, relativamente giovane, ne ho già vissuti troppi di momenti in cui avrei voluto ma non ho fatto ed ogni volta che mi guardo indietro mi chiedo: “Ma perché?”
Seguirai anche tu quei consigli?
Magari ci riuscissi sempre. Però mi impegno al massimo.
I mesi orribili che abbiamo vissuto hanno in qualche modo tirato fuori quell’urgenza di vivere che si percepisce in “O.M.P.”?
Assolutamente sì e chi non l’ha avvertita, o la sentiva già prima o mente a se stesso. Quella che abbiamo vissuto è stata in tutto e per tutto una di quelle situazioni che ti fanno fare i conti con la fragilità dell’esistenza stessa, mentre noi continuiamo ad agire come se tutto fosse sempre scontato o definitivo.
Puoi anticiparci in che modo il tuo prossimo album darà una nuova direzione alla tua carriera artistica?
Innanzitutto, facendomi indossare i panni del produttore e non solo del cantante, perché in questo album la parte musicale è stata curata, nella fase della creazione embrionale, al 100% da me. Ho composto tutta la musica che avete sentito, e che sentirete, con la mia voce. Poi, insieme ai Fire Flowerz abbiamo finito di produrla fin nei minimi dettagli. Credo che già solo questo aspetto abbia influito in maniera drastica sul senso di responsabilità che provo nei confronti della mia musica.
Mi racconti com’è nato il collettivo di videomaking BANANA con cui hai realizzato il video di “Ballo”?
BANANA è una casa di produzione video composta da persone che prima di lavorare insieme hanno condiviso la passione per il mondo del video. Tutti, tra noi, erano già coinvolti lavorativamente con il mondo del video, del cinema o dell’arte, quindi abbiamo semplicemente pensato di unire le forze e iniziare a creare qualcosa che rispecchiasse il nostro gusto artistico, e di iniziare a crearlo prima per noi (vedi i miei nuovi video musicali) e poi per altri.
Sia il pezzo che il video sono molto forti e rappresentano una non troppo velata critica all’ambiente musicale, sbaglio?
Bè, sì, BALLO è una decisamente poco velata critica a tante cose. E tante persone. La si può vedere in più maniere: una critica alla società (a prescindere da cosa si intenda con questo termine), ma anche un invito a viversela con superiorità e indifferenza.
I tre brani estratti finora hanno in comune un ritmo trascinante e dei testi al vetriolo. Saranno questi gli ingredienti del nuovo album?
Come puoi sentire anche da O.M.P. non ho problemi a smorzare i toni quando ritengo che sia il caso di farlo. Per questo tutto l’album avrà in sè diversi mood, pur conservandone uno totale. Sarà un album da ascoltare davvero tutto d’un fiato e nel quale la soglia di attenzione non scenderà mai al minimo.
Domanda Nonsense: Se potessi riportare in vita un gigante della musica, chi sceglieresti?
Édith Piaf.