NOTRE DAME DE PARIS, l’opera popolare moderna più famosa al mondo e spettacolo tra i più imponenti mai realizzati, celebra quest’anno il ventennale dall’esordio sulle scene italiane, avvenuto per la prima volta in italiano il 14 marzo del 2002 al GranTeatro di Roma, costruito appositamente per l’occasione per volontà di David Zard.
Il 14 marzo del 2002, infatti, in Italia andava in scena la prima di uno spettacolo che in Francia aveva già segnato un’era, che aveva già fatto numeri straordinari, cambiando per sempre la storia del teatro musicale nel mondo. Si pensava che questo spettacolo sarebbe andato avanti per un anno e invece quest’anno festeggia addirittura il ventennale.
Tutto nasce da un’idea di Riccardo Cocciante, che ebbe l’intuito di mettere in musica e poi in scena Notre Dame De Paris. Dopo il successo in Francia, per la versione italiana la traduzione venne affidata a Pasquale Panella. David Zard voleva assolutamente portarlo in Italia, perché se n’era innamorato, ma in Italia nessun teatro poteva contenerne la magnificenza, così ha pensato di costruire il Gran Teatro di Roma e finalmente questo spettacolo eccezionale è riuscito ad arrivare anche da noi. Vent’anni fa debuttava in Italia e diventava l’opera dei record con 1346 repliche e più di 4 milioni di spettatori, tutto questo grazie all’ostinazione di David Zard e al genio indiscusso di Riccardo Cocciante.
NOTRE DAME DE PARIS racchiude un’alchimia unica e irripetibile, la firma inconfondibile di Riccardo Cocciante rende le musiche sublimi, regalando allo spettacolo un carattere europeo e tuttora attuale. Una squadra di artisti di primo livello ha reso quest’opera un assoluto capolavoro che ancora emoziona a ogni replica, a partire dal magistrale adattamento del romanzo ad opera di Luc Plamondon e di Pasquale Panella, con la direzione del regista Gilles Maheu, le straordinarie coreografie e i movimenti di scena ideati da Martino Müller, fino ai costumi curati nei minimi dettagli da Fred Sathal e le scene di Christian Ratz.
Abbiamo partecipato all’incontro con la stampa, dove il grandissimo Riccardo Cocciante ci ha raccontato parte della storia di questo straordinario spettacolo.
Riccardo Cocciante: Credo che Notre Dame sia unico nella sua conformazione, nella sua rappresentazione, nella sua maniera di essere a metà tra la musica rock, pop e classica. La scelta di rappresentarlo con le basi pre-registrate è unica al mondo, lo spettacolo è unico al mondo per tanti particolari e forse è questo l’elemento che contraddistingue il suo successo. Essere unici è difficile, ma per me è la condizione essenziale per esistere come artista e per continuare ad esserlo.
L’autore francese è Luc Plamondon, l’autore italiano è invece Pasquale Panella a cui dedico un grande grazie. È solo collaborando che siamo riusciti a fare qualcosa insieme. Gli artisti sono stati scelti per quello che sono già. Un Gringoire deve esserlo già, così come un Frollo e un Clopin. Questa è una particolarità che cerchiamo sempre di conservare. Poi il personaggio viene lavorato, io lavoro con tutti i personaggi a livello vocale, mentre il registra lavora con i personaggi a livello scenico. L’unicità sta nel non mentire il personaggio, esserlo già e svilupparlo insieme. Questo lo vediamo in Notre Dame, chi fa Gringoire non può fare un altro ruolo, una Esmeralda non può essere una Fiordaliso, perché sono scelti così dalla base. Notre Dame è anche estremamente difficile da cantare, perché quando scrivo, anche per la mia produzione, scrivo con una grande estensione vocale. Bisogna scegliere dei personaggi che abbiano anche vocalmente la possibilità di interpretarli. Abbiamo visto dei personaggi fantastici che non riuscivano a cantare queste note. È un lavoro meticoloso che facciamo tutti insieme per dare la stessa forma a Notre Dame, una forma intemporanea. Il testo non è specificamente moderno o antico, è tutti e due. Anche la musica ha questa particolarità di giostrarsi tra una parte rinascimentale e una parte rock, evitando di essere troppo contemporanea. Ho evitato, ad esempio, di mettere una batteria, perché la batteria ti colloca subito nel nostro tempo, ho inserito, invece, delle percussioni, perché non hanno tempo, anzi forse sono il primo strumento del mondo. Anche i vestiti sono stati scelti un po’ dal passato e un po’ dal presente. Nei balletti, per la prima volta nella coreografia, è stata introdotta la breakdance, prima non c’era la possibilità di metterla insieme al ballo classico e al ballo moderno.
Il coreografo si chiama Martino Müller, il regista si chiama Gilles Maheu, il produttore è Charles Talar in Francia e Clemente Zard per l’Italia.
All’inizio non ci credeva nessuno, è stato estremamente difficile in Francia trovare un produttore. Charles Talar è stato un po’ obbligato a venire a sentirlo. Abbiamo organizzato un’audizione, mi sono messo al pianoforte, c’era vicino a me Luc Plamondon, mi sono messo a cantare tutta l’opera piano e voce ed è stato difficilissimo. Da parte del produttore nessuna risposta, nessun applauso, niente. Solo alla fine si alzò col copione in mano, ce lo propose, ci disse “Firmatelo così domani vado a prendere il teatro”. Da lì è nato Notre Dame. Lui che quando è arrivato aveva detto vengo, ma non voglio fare questa esperienza, non voglio montare un musical o un’opera. È stato difficile, ma la difficoltà di iniziare, per un artista, per me, è essenziale, deve soffrire la sua differenza, deve cercare di conquistare malgrado tutto, malgrado quello che la gente del mestiere dice. Se prendo me stesso, all’inizio mi rifiutavano perché dicevano che non sapevo cantare o che gridavo troppo, che ero sempre arrabbiato, che fisicamente non ero giusto, perché all’epoca ci voleva una certa prestanza. Io sono stato il contrario. All’inizio quando cantavo chiudevo gli occhi e non guardavo nessuno e questo scandalizzava tutti.
Un’opera come Notre Dame era diversa ed era necessario che un produttore potesse credere a qualcosa di inedito. È stata prima una forza in Francia e poi in Italia e questo non era scontato, perché un’opera può piacere in un luogo e non piacere in un altro. È stata una grande scommessa, perché noi volevamo un posto popolare, dove la gente potesse venire in jeans, dove potessero venire i ragazzini o le nonne. Per questo amo le arene, i palasport, dei posti dove vai come vuoi, devi solo giudicare se ti piace o non ti piace.
In occasione di un anniversario così importante, solo ed esclusivamente per il 2022 lo show avrà come protagonista l’intero cast originale del debutto, con il grande ritorno di Lola Ponce nei panni di Esmeralda. Insieme a lei, sul palco ci saranno Giò Di Tonno – Quasimodo, Vittorio Matteucci – Frollo, Leonardo Di Minno – Clopin, Matteo Setti – Gringoire, Graziano Galatone – Febo, Tania Tuccinardi – Fiordaliso.
Per l’occasione, special guest d’eccezione di alcune delle date speciali del tour saranno Claudia D’Ottavi e Marco Guerzoni rispettivamente nelle vesti di Fiordaliso e Clopin, di cui sono stati i primi interpreti nel 2002.
Per la prima volta dopo vent’anni, quindi, tutti gli attori del cast originale dell’opera si riuniranno sul palco.
A cura di Egle Taccia
CALENDARIO AGGIORNATO TOUR VENTENNALE 2022:
Dal 3 marzo al 3 aprile 2022 – Milano @ Teatro degli Arcimboldi – NUOVE REPLICHE
Dall’8 al 10 aprile 2022 – Ancona @ PalaPrometeo
Dal 15 al 18 aprile 2022 – Jesolo (VE) @ PalaInvent
Dal 5 all’8 maggio 2022 – Firenze @ Nelson Mandela Forum
Dal 12 al 22 maggio 2022 – Roma @ Palazzo dello Sport di Roma
Dal 26 al 28 maggio 2022 – Reggio Calabria @ PalaCalafiore
Dal 9 al 12 giugno 2022 – Lugano @ Teatro LAC
Dal 30 giugno al 3 luglio 2022 – Genova @ Teatro Carlo Felice
Dal 22 al 24 luglio 2022 – Lanciano (CH) @ Parco Villa delle Rose
Dal 27 al 31 luglio 2022 – Ferrara @ Ferrara Summer Festival c/o Piazza Ariostea – NUOVA REPLICA
Dal 5 al 7 agosto 2022 – San Pancrazio Salentino (BR) @ Forum Eventi
Dal 12 al 14 agosto 2022 – Pula (CA) @ Forte Arena
Dal 18 al 24 agosto 2022 – Palermo @ Teatro di Verdura
Dall’ 8 all’11 settembre 2022 – Torre del Lago (LU) @ Gran Teatro all’Aperto “Giacomo Puccini”
Dal 27 al 30 ottobre 2022 – Napoli @ Teatro PalaPartenope
Dal 3 al 6 novembre 2022 – Bari @ PalaFlorio
Dall’11 al 20 novembre 2022 – Catania @ PalaCatania
26 e 27 novembre 2022 – Eboli (SA) @ PalaSele
Dal 2 al 4 dicembre 2022 – Casalecchio di Reno (BO) @ Unipol Arena
Dal 9 all’11 dicembre 2022 – Torino @ Pala Alpitour
Dal 14 al 18 dicembre 2022 – Trieste @ Teatro Politeama Rossetti