Lo scorso 25 ottobre è stato pubblicato ESAGERATO, l’album di debutto di LELIO MORRA, cantautore partenopeo trapiantato a Milano.
Il disco, pubblicato per Solid Records/ luovo ed edito da PeerMusic, racconta la vita e le esperienze dell’artista, musicista trentenne di Napoli che si trova catapultato nella realtà milanese.
Entrambe le città sono state d’ispirazione per la composizione dei brani, nati a casa, in viaggio, da amici o sconosciuti, per strada, al mare, in treno o in uno studio di registrazione. La caratteristica che accomuna tutti i brani è che sono stati scritti quasi sempre di notte. Lo stile è quello cantautorale classico, dal quale traspare la forte personalità dell’artista che ci presenta degli spaccati di vita, raccontati con spirito di adattamento e una certa ironia.
Intervista a cura di Egle Taccia
Iniziamo parlando del titolo, come mai “Esagerato”?
È una parola che da sempre uso come intercalare, a Napoli sottolinea principalmente entusiasmo (e ne sono entusiasta 🙂 ) contro l’accezione italiana del termine che è più negativa.
La scelta racchiude un po’ di cose, a partire dall’ironia, il mio vivere a Milano ma con l’anima a Napoli e le canzoni che ne sono una conseguenza.
Ecco, credo di aver risposto 🙂
Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
Ho un triangolo delle meraviglie a cui credo di appartenere particolarmente, dove i Beatles, Pino Daniele e Battisti sono i punti di partenza. Ma amo davvero tanta musica, principalmente dove è la vita che si cristallizza in una canzone e tiene le redini del gioco.
Penso a De André, Amy Winehouse.
Milano e Napoli sono le tue città, apparentemente lontanissime. Cosa ami di questi due luoghi e in che modo ti sono d’ispirazione?
Napoli per me é casa e mi appartiene.
Milano mi sta accogliendo e bene.
Sono due grandi cittá.
Agli antipodi per molti aspetti.
Forse mi ispira viverle entrambe intensamente. Crea anche confusione.
Qual è il filo conduttore che lega i brani dell’album?
Di certo la mia vita e quelle sensazioni che mi hanno spinto a scriverne. In buona sostanza credo sará spesso così.
Ho letto che scrivi principalmente di notte. Il buio ti aiuta a scavare dentro te stesso?
Più che il buio credo sia stato il silenzio che in più occasioni ha iniziato a urlare nella mia testa
La promozione del tuo album ha subito una battuta d’arresto a causa dell’emergenza Covid19, ma finalmente hai ripreso con i live. Che progetti hai per i prossimi mesi?
Purtroppo, il tour del disco ha visto solo le prime 4 date su 30 realizzarsi, siamo in tanti ad essere restati con le gambe a terra.
Ora ho alcuni live e sto scrivendo nuove canzoni, anche per altri, e provo a metter su una nuova pianificazione. Insomma, si naviga a vista.
Pensi che la musica sia la vera vittima del lockdown?
Senza dubbio l’intera filiera dello spettacolo ha risentito profondamente di questa situazione.
È bello che si respiri una sensazione di ripresa, ma è ancora troppo solo una sensazione.
Resto fiducioso ma consapevole che molte regole sono cambiate e c’è da rimischiare le carte del gioco.
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Tutta la vita Di Matteo ai Tribunali!