“Alieni” è il nuovo singolo di M.E.R.L.O.T., pubblicato per Virgin Records/Universal Music Italy. Il giovane cantautore classe 1998, è nato in Basilicata, ma si è trasferito a Bologna per studiare. Proprio lì, grazie al primo singolo “Ventitrè”, è riuscito a farsi notare raggiungendo in poco tempo quasi sei milioni di stream, attirando così l’attenzione della major.
Lo abbiamo incontrato.
Intervista di Egle Taccia
Dalla Basilicata a Bologna, per poi ritrovarti in Virgin Records. Mi racconti la tua storia?
Nel 2017 mi sono trasferito a Bologna per studiare, la facoltà l’ho scelta un po’ a caso, come per tutte le scelte della mia vita, infatti non è andata a finire tanto bene. Al terzo anno ho scritto “Ventitrè” e da lì è successo di tutto, sono entrato in Virgin e ho iniziato il percorso con loro.
Il tuo stile voce e chitarra è molto lontano dagli arrangiamenti pomposi che siamo abituati ad ascoltare ultimamente, eppure è riuscito a farsi largo tra il pubblico. Pensi che la semplicità sia sottovalutata?
Ne sono completamente sicuro. Nel mio caso più i pezzi sono semplici e più funzionano. Quando una canzone è semplice, quando non ci sono troppe cose che lo distraggono, l’ascoltatore tende a concentrarsi sulle parole. Soprattutto canzoni come le mie, che non hanno ritornelli o tormentoni, hanno solo le parole come parte principale. Più gli arrangiamenti sono semplici e più vengono ascoltate.
Di cosa parla “Alieni”, il tuo ultimo singolo?
Mi trovo sempre in difficoltà quando cerco di spiegarlo, perché è un po’ complicato. Ho immaginato un ragazzo che ha subito una perdita e tutte le parole di questa canzone sono dette da questa persona che ha perso, però allo stesso tempo quello è solo il mio ragionamento. Alla fine, ho scoperto che, non dico la maggior parte, però moltissime altre persone l’hanno vista in maniera completamente diversa. Ha due opposti significati, però entrambi validissimi.
Il video che accompagna il brano racconta la storia di una torcia e di una chiave. Cosa rappresentano per te questi simboli?
Il video è stato girato da un amico della Basilicata, di Grassano. È venuta in mente a lui l’idea delle torce e della chiave. Il significato è abbastanza nascosto, però la torcia la lascia la ragazza al ragazzo per portarlo in questo mondo metaforico, che in fondo è come lei immagina il suo.
Nei tuoi brani racconti di fallimenti, di relazioni andate male. È nei momenti bui che riesci a trovare la chiave per scrivere?
Dipende, a volte nei momenti opposti a quelli bui, a volte nei momenti super bui, non ho mai capito come funziona l’ispirazione, però la maggior parte delle volte è proprio nei momenti più tristi che scrivo. È come una protezione. Se sto malissimo so che può uscire qualcosa di bello e di conseguenza sto meglio.
Cosa dobbiamo aspettarci da te nei prossimi mesi. Stai lavorando a un album?
Sicuramente usciranno un bel po’ di nuovi brani. Non sono legato al concetto di album, ma sicuramente uscirà una collezione di brani, sia con quelli che sono usciti che con quelli nuovi. Nel 2022 penso che ci sarà qualche novità.
Domanda Nonsense: Se incontrassi un alieno cosa gli diresti?
Gli direi: “stai lontano dalla Terra perché è uno schifo”.