“So bene che scappare è da vigliacchi, ma certe volte ti salva la vita”.
Pietro, trentadue anni, surfista mancato, appena rimasto orfano di padre, decide di lasciare Milano e il dolore per la perdita improvvisa partendo per le isole Azzorre.
Inizia così “Ti devo un ritorno”, il primo romanzo, edito da Salani, di Niccolò Agliardi, classe 1974, già conosciuto come cantautore, autore per grandi nomi della musica italiana come Ramazzotti, Elisa e la Pausini e compositore delle canzoni originali della colonna sonora di “Braccialetti Rossi”, serie tv di grande successo.
Questo viaggio porterà Pietro, “granchio” per gli amici, a confrontarsi con le proprie debolezze e a dimostrare a se stesso di essere diventato un uomo maturo. Tutto ciò grazie all’incontro con Vasco, diciannove anni, figlio della proprietaria della Pousada dove Pietro alloggia, e alla situazione devastante in cui l’isola si trova dopo l’arrivo di una ingente quantità di cocaina giunta da uno strano naufragio di una nave in avaria.
“Ti devo un ritorno”, realizzato con la supervisione giornalistica di Andrea Amato e ispirato ad una vicenda realmente accaduta nelle Azzorre nel 2001, è un’opera che affronta vari temi, dal rapporto padre/figlio, alla fuga e alla tossicodipendenza. Parrebbe facile perdere il filo conduttore e invece la scrittura semplice, ma mai banale, e diretta di Agliardi riesce a creare una forte struttura narrativa.
“Ancora oggi, com’è nella natura del granchio, tento di proteggermi un po’, ma ho capito che certi colpi della vita non si possono scansare e che solo partendo s’impara a perdere autobus, aerei e persone, restando vivi lo stesso. Presto o tardi, qualcuno ripasserà a prenderci.”
Una buona lezione di vita in questo esordio in libreria di Niccolò Agliardi.