Di recente mi sono imbattuta in un libro che parla di musica in modo molto particolare e che ci porta a intraprendere un vero viaggio nelle note e nelle melodie. Dario Giardi, diplomato in teoria e armonia musicale al Berklee College of Music di Boston, col suo “Viaggio tra le note” ha realizzato un piccolo gioiello da utilizzare come una bussola se della musica si vuole fare il proprio futuro. “Viaggio tra le note” è, infatti, un libro che si prefigge di raccontare i segreti della teoria e dell’armonia musicale, ma che finisce anche per raccontarci molto della storia della musica e di quello che si nasconde dietro brani e composizioni, permettendoci anche di conoscere meglio i più importanti autori e i loro tormenti.
Dopo averci fatto scoprire la storia delle note, si passa ad esplorare le regole e i tempi della musica, si scopre perché le indicazioni agogiche siano in italiano, visto che ai tempi (1600-1700) la maggior parte delle composizioni più autorevoli erano le nostre. I tempi sono decisamente cambiati!
Nel viaggio studiamo anche un po’ di scienza, scoprendo i suoni dei pianeti e l’oscura potenza dell’intervallo di quinta.
Interessante la riflessione sulle tonalità (la trovate a pag. 85), dove ci viene chiaramente spiegato come l’autore di una melodia possa giocare con una maggiore e una minore per suscitare determinate emozioni nell’ascoltatore (avete presente quando vi dicono che certi pezzi sono stati scritti a tavolino?). Che sia tirata in ballo la scala di Do maggiore non è un caso, ma una sottigliezza che solo gli addetti ai lavori capiranno.
Da pelle d’oca la chicca su Kurt Cobain e il brano di Neil Young “My My, Hey Hey (Out of the Blue)”.
Il nostro viaggio ci fa riscoprire la storia di Guglielmo Tell, per poi svelarci un’insolita veste malinconica dei Beach Boys.
I musicisti non potranno che restare colpiti dalla “Ruota del sole”, utilissima per comporre brani o per improvvisare.
Meraviglioso il finale in cui ci si sofferma sulle emozioni e sul loro modo di riversarsi nelle melodie, dove viene chiaramente evidenziato come i gusti personali e le affinità caratteriali sono legati a filo doppio con la musica. Si parla di amore universale, angoscia e tanto altro in un capitolo conclusivo che ci racconta le vite dei maggiori autori, classici e contemporanei, e i loro più grandi successi, che spesso nascondono altrettanto grandi insuccessi.
“Viaggio tra le note” è un libro da leggere e studiare con attenzione, che sarà certamente di aiuto a tutti coloro che amano la musica e che vogliono conoscere a fondo tutti i meccanismi che regolano quella oscura materia che è la composizione.
Vi lascio con la frase finale del libro, emblematica di quello che è la musica per tutti coloro che scelgono di seguirla: “Se decidiamo di sognare, la musica sarà sempre lì per aiutarci”.
Recensione a cura di Egle Taccia