Alosi è il nuovo progetto di Pietro Alessandro Alosi, voce del duo Il Pan del Diavolo, che ha deciso di mettere in stand by la formazione e di intraprendere la carriera solista con “1985”, album uscito ad aprile per La Tempesta Dischi / Khalisa Dischi, che già dal titolo è una dichiarazione d’intenti, quella di mettere tutta la propria anima nelle dieci canzoni che compongono questo nuovo lavoro, in brani che suonano come delle vere e proprie confessioni a cuore aperto. I suoni sono molto più duri, tendono al rock, allontanandosi dai lidi del folk già battuti con la precedente formazione. Animo rinnovato, ma ben riconoscibile nei brani, che portano l’inconfondibile marchio di fabbrica dell’artista.
Intervista di Egle Taccia
Iniziamo parlando del titolo. Immagino che “1985” sia una scelta che ha molto a che fare con la voglia di autenticità, di parlarci di te…
Sì, parlare di me e iniziare con una data e non necessariamente attraverso una parola. In realtà su di me parole nell’album ne dico tante.
Il titolo vuole anche allontanare il disco dal contesto storico attuale. Il contenuto non è necessariamente legato agli anni ’80, ma la presentazione è inequivocabile: Alosi, 1985.
Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera solista?
L’esigenza artistica di iniziare a lavorare su una pagina completamente bianca.
Lo stimolo artistico è tutto. Cambiare è importantissimo, rimettersi in gioco è difficile ma indispensabile. Non avendo nessuno scopo prettamente commerciale, un artista deve cercare vie per contraddirsi e ricominciare.
L’album si apre con il suono delle chitarre. Volevi sin da subito chiarire l’intenzione di tenerti lontano dalle mode del momento?
Forse nel difficile tentativo di trasformare la realtà che mi sta attorno. Molte recensioni stanno dicendo che questo album è “fuori moda”, me ne rendevo conto anche quando lo stavo costruendo, ma è anche uno dei suoi punti di forza.
I suoni si orientano più verso il rock, abbandonando i già battuti lidi del folk. Volevi che anche musicalmente il progetto prendesse una piega diversa rispetto al passato?
Assolutamente sì, ma non è stata una scelta ragionata. È stata una scelta istintiva, il mio spirito era rumoroso e così è venuta la mia musica.
La scelta di registrare in presa diretta è volta a mantenere un suono quanto più puro possibile e vicino al live?
Ho scelto di registrare in presa diretta per far sì che i musicisti in studio non ragionassero sulle singole riprese in maniera matematica, ma che fossero liberi e che la performance fluisse naturalmente.
Ho letto che questo album ha un finale tutto da scrivere. Hai già deciso se ci sarà un lieto fine?
In molti casi non sono gli artisti che decidono la loro sorte, ma il pubblico, i media o i giornalisti.
Sì, comunque a me piacciono i film con un lieto fine, ma sono solo film, non dischi o la realtà.
Impossibile non chiederti se ci sia ancora spazio per il Pan del Diavolo nel tuo prossimo futuro…
Tutte le porte sono aperte, quando sarà il momento e se arriverà, torneremo.
Domanda Nonsense: Hotel, tenda o B&B?
Risposta nonsense: Agriturismo.