Animae è il nuovo Ep dei New Air, uscito per La Stanza Nascosta Records. Dopo “Human Maze” e “Venus”, la band è tornata con quattro tracce che mettono da subito in evidenza la capacità di non porsi limiti di genere. Deep-house, trap, pop e tanta sperimentazione.
“Animae” è il titolo del vostro ultimo Ep: quattro brani discretamente cupi che però lasciano intravedere, alla fine, uno spiraglio di positività. Come ha preso forma questo lavoro?
“Animae” ha preso forma dalla volontà di entrambi di iniziare un vero e proprio viaggio dantesco ed il primo capitolo ha rappresentato, a tutti gli effetti, l’Inferno. Per questo motivo le sonorità e i testi sono molto cupi, ma al termine dell’EP il brano “Animae” dà speranza e apre quindi verso il passo successivo: il Purgatorio.
Raccontateci qualcosa anche dei featuring presenti nel disco.
Nell’EP “Animae” abbiamo collaborato sia con cantanti sia con rapper della scena nazionale, come Frabolo, Fabio D, Lil’Cla e Lisa Luperini. Grazie a loro ci siamo potuti mescolare più facilmente con il rap e il pop poiché, pur provenendo da uno stile più elettronico, non ci siamo mai posti limiti di genere o influenze.
Quanto vi sentite maturati artisticamente rispetto agli esordi?
Con l’uscita dell’ultimo EP c’è stato un cambio di Line Up e quindi è più difficile fare un reale paragone con il passato. Con i capitoli successivi sicuramente si potranno fare delle considerazioni, anche se abbiamo già in mente la linea da seguire.
State già lavorando ad un nuovo progetto?
Stiamo già lavorando e ultimando il secondo capitolo di questo viaggio. Ci si troverà nel Purgatorio e anche qui ci saranno cose molto interessanti. Non resta che attendere la sua uscita!
Un disco ascoltato recentemente che vi ha colpiti?
Due sono gli album che ci hanno colpito di più: il primo è “Prisoner 709” di Caparezza, mentre il secondo, a livello internazionale, è “Ta13oo” di Denzel Curry. Secondo noi offrono spunti interessanti per gli amanti- e non- del rap.
Domanda Nonsense: fino a che età avete creduto a Babbo Natale?
Questa è davvero una domanda difficile a cui rispondere. Forse fino ai 9/10 anni ci abbiamo creduto o forse ci crediamo ancora. In Lapponia lui c’è. Vedere per credere!
Intervista a cura di Cinzia Canali