Il 20 marzo è uscito Fuori Dalla Storia, il secondo disco della band salernitana Fiori Di Cadillac, per l’etichetta INRI Torino. Li abbiamo incontrati per conoscere meglio la loro storia e la loro musica, buona lettura!
“Fuori dalla Storia” è il titolo del vostro secondo album: cosa c’è dentro?
Ciao Laura, ciao amici di Nonsense. “Fuori dalla Storia” è un disco che parla di noi. Negli ultimi anni ci è capitato spesso di sentirci in qualche modo diversi, forse distanti da molte delle persone a noi vicine. Suonando, facendo musica, ci siamo trovati ad avere orari e abitudini che visti da fuori potevano sembrare strani, assurdi. Noi però abbiamo continuato a percepire questo modo di vivere come l’unico possibile e scrivere canzoni ci è sempre apparso come il modo migliore di comunicare con il mondo. Siamo stati, e forse siamo ancora, un po’ fuori dalla storia, ma non riusciamo a farcene una colpa, anzi qui fuori forse si sta anche bene. In questo disco ci sono 9 canzoni in cui troverete sprazzi di realtà mischiati alla nostra immaginazione.
Presentatevi agli amici di Nonsense: chi sono i Fiori di Cadillac?
I Fiori di Cadillac sono Luigi, Valerio e Alfonso. Siamo cresciuti a Salerno e siamo amici ormai da anni, ancor prima di avviare questo progetto insieme. Ci dedichiamo alla musica riversando in essa tutte le nostre energie, cosa che da sempre ci riempie la vita. Questo ci ha permesso di essere sempre noi stessi, di fare le cose a modo nostro, avere un’indipendenza culturale ed emotiva. Probabilmente senza la musica ci saremmo persi in qualcosa di totalmente inutile.
Cosa è cambiato rispetto al vostro primo lavoro?
Il nostro primo album “Cartoline” ha segnato per noi un traguardo importante, quello di rappresentare, attraverso la musica e i suoni, le nostre emozioni. È stato il risultato di un processo di sperimentazione basato sui nostri studi in ambito musicale ed i riferimenti artistici con i quali siamo cresciuti; un album nel quale noi stessi siamo cambiati, sia come persone che come musicisti. Questo cambiamento si è protratto nel tempo fino ad arrivare alla scrittura del secondo album. Con impulsi radicalmente diversi, abbiamo approcciato la scrittura dei nuovi brani, che hanno assunto nuove forme sonore, raccontando ciò che oggi siamo diventati. In realtà, se guardi bene, dentro ci troverai sempre quei ragazzi che hanno scritto il primo disco.
Come nascono le vostre canzoni?
Le nostre canzoni quasi sempre prendono vita da suggestioni emotive che si traducono in un frammento melodico, un giro di accordi, una ritmica. Dedichiamo molto tempo alla parte di songwriting, piano e voce, finché il brano ci soddisfi pienamente già in questa veste. Successivamente passiamo alla fase di manipolazione sonora dove subentrano tutti gli altri strumenti, acustici ed elettronici. La produzione finale dei brani tende sempre a salvaguardare quella suggestione emotiva iniziale che li ha innescati.
Domanda Nonsense: in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, “Fuori dalla Storia” è un titolo che sembra avere un suono particolare…cosa ne pensate?
Molti amici che hanno ascoltato il disco ci hanno confessato di averlo associato emotivamente al periodo non facile che stiamo attraversando. In momenti come questo, forse, si è spinti a riflettere sulla propria vita, su ciò che più conta, su ciò che davvero vogliamo; se “accontentarsi” possa essere la scelta migliore. Noi ci siamo sentiti un po’ troppo spesso fuori dalla storia per tanti motivi. Oggi sentiamo di poter dire che le emozioni riversate nell’album siano più attuali che mai.
A cura di Laura De Angelis