Due fratelli, la voglia di raccontare il quotidiano al popolo del web, la passione per l’indie nata grazie ad Umberto Carrulli.
Questo e molto altro nell’intervista di Egle Taccia alle Coliche!
Mi raccontate come è iniziato tutto?
Fabrizio: Nasce tutto quando i nostri genitori ci hanno generati. Noi siamo fratelli, quindi nasce tutto a casa, tra le mura di casa nostra.
Claudio: Magari in macchina, che ne sai, o in hotel…
Fabrizio: Gli hotel non li abbiamo mai frequentati, Claudio.
Claudio: No, dico mamma e papà…
Fabrizio: Ah no, io dico che le nostre idee nascono spesso a casa, tra le mura di casa, da frustrazioni quotidiane che vogliamo condividere col popolo del web. Poi è arrivato Giacomo Spaconi che è il nostro regista e ha detto “ragazzi facciamo le cose serie, le coliche serie” e quindi ci siamo messi a fare ancora più i cazzoni per essere ancora più seri.
Come vi siete avvicinati alla musica indie?
Claudio: L’indie è inevitabile, l’indie ci ha travolti tutti.
Fabrizio: Noi ascoltavamo sempre, da piccoli, Umberto Carrulli e lui ci ha dato il via per amare il suo genere. È il precursore e lì abbiamo capito che era il momento di fare le parodie.
Il vostro primo concerto?
Carrulli, però poi abbiamo seguito I Cani. Il secondo concerto è stato quello di Paul McCartney.
Come studiate i vostri personaggi? Ogni volta che vi si vede siete uguali agli artisti. Cosa cercate di cogliere dalle loro personalità?
Per fortuna c’è instagram con le stories, dove riesci a vedere l’artista che devi imitare nella sua vita privata.
Qual è il vostro preferito da imitare?
Tommaso Paradiso, che non facciamo noi però, per questo è il nostro preferito. Lo fa Francesco Marioni che salutiamo.