Sono passati più di quindici anni, ma finalmente Tiziano Gerosa, cantautore e compositore di Cantù, è tornato con un nuovo lavoro. Adesso sì è il titolo dell’album uscito il 25 maggio per Clapo Music/Marechiaro Edizioni Musicali; 13 brani pop-rock e collaborazioni importanti.
Cosa l’ha spinta a tornare sulle scene dopo un’assenza così lunga?
Il desiderio di scrivere canzoni e di arrangiarle dando spazio alla musica suonata con cuore e divertimento. Ultimamente sento troppa musica “finta”, a volte anche buona intendiamoci, ma suonata con distacco e quindi non in grado di suscitare piacere in chi ascolta.
Come hanno preso forma i brani di “Adesso sì”?
Avevo molte idee nel cassetto che evidentemente si erano accumulate nel tempo. Ho dovuto scartarne un grossa parte, anche perché una volta entrati nel mood creativo, è difficile fermarsi.
Al disco hanno lavorato anche musicisti noti per talento ed esperienza, che valore aggiunto hanno dato?
Fondamentale. Come dicevo prima avevo ben chiaro la sonorità finale e per raggiungere tale scopo era evidente che avrei dovuto avvalermi di grosse personalità con un bagaglio enorme di esperienza. E ringraziandoli voglio citare i più conosciuti che hanno suonato con e per i più grossi artisti della scena italiana e non: Lele Melotti alla batteria, Paolo Costa al basso, Luca Colombo alle chitarre elettriche, Ernesto Vitolo all’organo Hammond ed al piano elettrico e Claudio Pascoli al sax.
Il video del brano “Adesso sì” è stato realizzato con la tecnica del disegno animato, utilizzando più di 4000 disegni a mano. Com’è nata l’idea?
Volevo un video diverso dai soliti e mi sono orientato sull’animazione. Ho quindi trovato in rete Emanuela Bartolotti che ha saputo interpretare perfettamente il mio pensiero.
Nel brano “Qui” parla di quei luoghi in mezzo alla natura che aiutano a ritrovarsi e a ricaricarsi, quali sono i suoi preferiti?
Ti ringrazio della domanda perché ritengo indispensabile per tutti avere uno o più posti dove staccare la spina per un po’ e ritrovar se stessi. Io sono un grande amante della natura ed ho molti luoghi dove ogni tanto mi piace tornare. In cima alla classifica ci sono parecchi rifugi alpini per vicinanza geografica ma essendo un grande amante della neve e volendo fare un nome ti dirò l’Alta Engadina, una magnifica valle Svizzera a meno di due ore da casa mia.
Domanda Nonsense: una paura che aveva da bambino e una d’oggi?
Da bambino ricordo che mi faceva paura la sirena dei pompieri. Oggi: la sirena dei pompieri, ma molto meno… 🙂
Intervista a cura di Cinzia Canali
