Alessandro Minichino, cantautore bellunese, in arte Ale Ice, ci parla del suo nuovo progetto, Alessandro, un Ep acustico composto da 4 brani che si differenziano da quelli precedenti, con una veste più cantautorale ed ispirandosi ai grandi degli anni Settanta e Ottanta.
Alessandro è il nome del tuo nuovo progetto musicale: cosa c’è dentro?
“Alessandro” è una scatola di emozioni e sentimenti: dentro ho messo tutto me stesso, quello che vivo, quello che provo e ciò che vedo ogni giorno. È anche un continuo paragone, neanche troppo velato, fra me e il mondo esterno, fra la verità e la società odierna.
Rispetto ai tuoi lavori precedenti cosa è cambiato?
Tutto e niente. Questo è il mio primo vero lavoro, avendo fatto finora praticamente solo mixtape. In più sicuramente è il primo lavoro a cui mi sono approcciato con un’esperienza, diciamo, diversa, sapevo davvero cosa stavo facendo e perché. Però dico che non è cambiato relativamente niente perché ho cercato di portare in primis la mia vita e me stesso, così come in ogni canzone composta finora.
Sei giovanissimo, dove collochi la tua musica all’interno del panorama italiano?
Se c’è qualcosa che ci ha insegnato il tempo in cui viviamo è che l’età è diventata quasi totalmente relativa, penso che per potermi collocare all’interno del nostro panorama musicale ci sia ancora molta strada da percorrere.
Di tutti i tuoi lavori curi gli artwork e le cover: raccontaci di questa tua passione.
Fin da piccolo insieme alla musica ho sempre disegnato molto con discreti risultati. Il disegno, come la musica, ti permette di comunicare ciò che vuoi, senza contare il potere che hanno entrambi di usarle come sfogo, per tirare fuori ciò che a parole non saremmo capaci di dire.
Domanda Nonsense: facciamo gli auguri di Buon Anno ai lettori di Nonsense Mag in maniera originale?
Il modo più originale di farli potrebbe essere quello di non farli affatto. Fate come me, non andate in vacanza e lavorate molto, penso siano ingredienti fondamentali per il raggiungimento dei risultati e di un esaurimento nervoso.
A cura di Laura De Angelis