Le I’m Not A Blonde sono un duo “arty-electro-pop” milanese formato da Chiara “Oakland” Castello e Camilla Matley, autrici e polistrumentiste.
The blonde album, uscito il 26 gennaio per INRI, è il loro secondo disco.
Questa sera, al Biko di Milano (via Ettore Ponti, 40), ci sarà la presentazione live di questo nuovo lavoro.
“The blonde album” parla di cambiamento, di crisi, di ricerca d’identità; non so se lo si possa definire un concept album, ma risulta sicuramente più armonico rispetto al vostro primo lavoro…
Il primo album era sostanzialmente una raccolta di tre EP che sono stati scritti nell’ arco di un anno e mezzo, con l’ aggiunta di una cover di Battiato fatta con la cantautrice Sara Velardo e tre remix . Questi EP sono stati scritti in un momento in cui la nostra identità come duo ancora era da formarsi. Noi stesse abbiamo semplicemente seguito un’urgenza creativa, mentre “The blonde album” nasce proprio come progetto unitario, piano piano che nasceva un brano nuovo lo abbiamo sempre letto in ottica di rapporto con gli altri. Questo ci ha permesso anche di “concederci” la scrittura di brani meno serrati, inoltrarci nelle ballate, cosa che prima non avevamo fatto.
Dopo la prima stesura dei pezzi avete deciso di coinvolgere anche Gian Maria Accusani (Sick Tamburo, Prozac +). Com’è andata?
I provini dei pezzi erano pronti, e a quel punto ci siamo rese conto che alcuni pezzi avrebbero potuto avere un upgrade. Visto che fino ad allora avevamo lavorato sempre in due abbiamo pensato che sarebbe stato stimolante coinvolgere un’ altra persona nella parte di scrittura. Così abbiamo scritto a Gian Maria di cui stimavamo molto l’attitudine diretta punk rock ma al contempo sempre pop di comporre…a lui i brani sono piaciuto molto e ha deciso di darci un aiuto su quelli che sentiva potessero essere migliorati. Si è dimostrato veramente molto disponibile e rispettoso della nostra identità che comunque era già molto definita. Non nascondo che all’inizio il fatto di far entrare un terzo elemento nella scrittura un po’ ci spaventava, ma alla fine è stato veramente una bella esperienza che ci ha fatte crescere musicalmente.
Mix e mastering sono stati curati invece da Matilde Davoli. Finalmente il nome di una donna dietro questo ruolo!
Infatti!! Noi siamo molto felici che sia stata lei a lavorare su mix e mastering, avevamo apprezzato molto il suo album e le produzioni che aveva fatto, e sì, non per ultimo eravamo felici che fosse una donna che occupasse quel ruolo. Ci sono nel mondo, forse soprattutto in Italia, ancora molti pregiudizi di questo tipo. Ricordo un anno fa di avere letto un post su FB di un fonico residente di un locale che postava una foto dove al mixer durante un soundcheck c’era una ragazza. il post era del tipo “ne vedremo delle belle stasera” con faccina che rideva … non ti dico i commenti che seguivano di amici maschietti…
Per quanto riguarda il live di presentazione del disco, che tipo di set avete progettato? Coinvolgerete anche altri musicisti?
Questa sera presenteremo il nuovo album al Biko di Milano e saremo affiancate alla batteria da Leziero Rescigno (Amor Fou, la Cruz etc) batterista e produttore bravissimo, ma non sarà una performance spot, ci saranno anche altre occasioni in giro per l’Italia nei prossimi mesi, in cui saremo in questa nuova formazione.
Come ha preso vita il progetto I’m not a blonde?
Io (Camilla) stavo cercando una cantante per un altro progetto e ho contattato Chiara, quel progetto ha avuto vita brevissima…lasciati gli altri membri della band , Chiara ed io abbiamo buttato giù , quasi per gioco, improvvisando, i primi pezzi…a quel punto ci è venuto in mente la formula dei 3 EP con tre brani ognuno, e tutto è iniziato così…
Tra i buoni propositi per questo 2018 appena decollato cosa mettiamo nella top 3?
1 – non preoccuparsi troppo 2 – non correre ma stare nelle cose che si fanno 3 – smettere di guardare i Social. Mi sembrano obbiettivi raggiungibili tutto sommato 🙂
Domanda Nonsense: montagne russe o ruota panoramica?
Oddio soffro entrambe…figurati che sto male pure in treno!
Intervista a cura di Cinzia Canali
