28 Dicembre, Catania. Dentro un Barbara Disco Lab rinnovato e completamente stipato si attende l’arrivo di una delle più potenti novità del synth pop italiano, Cosmo, al secolo Marco Jacopo Bianchi, già frontman dei Drink to me, giunto alla consacrazione soprattutto grazie a questo progetto solista.
Il pubblico è vario, anche se prevalentemente composto da ventenni. Si attende fino a tardi prima di vedere salire sul palco Cosmo e la sua band e di accorgersi sin da subito che i giochi di luce che li circondano tendono a lasciare in ombra gli artisti, probabilmente per concentrare l’attenzione sui pezzi.
C’è un clima di festa ad accoglierlo, ma anche di grande attenzione per un artista che ha fatto della musica elettronica qualcosa di più che dei semplici brani da ballare, arricchendo i suoi suoni con dei testi senza dubbio diretti a un pubblico giovane, ma mai banali.
Tra i primi brani piazza subito “Cazzate” e i fan rispondono in coro, poi i suoni rallentano un po’ con “Dedica”.
Il live è molto tirato, non ha momenti di calo, e tra un brano e l’altro ci sono lunghi momenti strumentali, in cui si spazia dalla dubstep alla house music. Cosmo ci ha fatti ballare ininterrottamente per l’intera ora e mezzo di live. È un po’ strano definirlo cantautore, ma se pensiamo che tra le sue fonti di ispirazione ci sono Battiato e Battisti, la sua derivazione è ben definita. A tutto questo deve aggiungersi il suo grandissimo talento da producer e il modo in cui riesce a tenere il palco, coinvolgendo spesso il pubblico e scendendo varie volte a mischiarsi tra i suoi fan.
È un’elettronica raffinata quella che accompagna i brani di Cosmo e il Barbara è la cornice perfetta per questo live, per il suo pubblico, per l’aria di festa che si respira, quasi come fosse un Capodanno anticipato.
Cosmo parla poco, ma sa intrattenere. Arrivato il momento de “Le voci” la platea, già completamente conquistata, si ritrova ad accogliere un Cosmo scatenato sottopalco e tutto d’un tratto sembra di essere catapultati a una festa di ventenni impazziti, festa che è proseguita anche con la celebre “Dicembre”.
I bis vengono acclamati, col pubblico che intona i brani che mancano all’appello. Il ritorno sul palco vede una folla entusiasta. Poi Cosmo si prepara alla vera festa, all’invasione di palco per la quale chiede soprattutto al pubblico femminile di raggiungerlo e raccomanda ai ragazzi alle sue spalle di divertirsi responsabilmente e non distruggere nulla. La gente continua a salire e inizia il vero delirio con “L’ultima festa”, all’urlo di “Lo vogliamo tirare giù il Barbara?”, per uno di quei momenti memorabili che passeranno di certo alla storia del locale.
Sgomberato il palco fa spegnere le luci e ci prepara a un momento intimo, chiedendoci di accendere i cellulari sulle note di “Un lunedì di festa”.
Il live si conclude così, con tanti applausi e la certezza di avere assistito all’esibizione di uno di quegli artisti che farà tanto parlare di sé in futuro.
Report a cura di Egle Taccia
Foto di Jacopo Farina