Lo scorso 8 novembre al Teatro Coppola di Catania, Roberto Dell’Era (Dellera) e Gianluca De Rubertis si sono esibiti in duo, in uno spettacolo speciale in cui hanno portato sul palco i rispettivi progetti solisti.
Prima di raccontarvi il live voglio però fare una premessa. I due artisti sono amici da tempo, appartengono a quella scena milanese che li vede spesso esibirsi sul palco insieme e partecipare in varie vesti a moltissimi progetti di artisti che di quella scena a loro volta fanno parte. Osservandoli si percepisce quella profonda sintonia che può esserci tra colleghi e amici che condividono una passione enorme, quella sintonia che nasce dalla voglia di far musica insieme, di sperimentare, di non soffermarsi sui successi già ottenuti, ma di volersi spingere sempre verso cose nuove, anche solo per puro divertimento. Loro e i moltissimi altri musicisti di cui spesso si circondano, fanno venire in mente il modo di vivere la musica che si respirava negli anni ’70 e che sta andando sempre più perdendosi. Per questo motivo, esibirsi a Catania, all’interno del Coppola, teatro occupato che vede come suo cardine Cesare Basile, altro musicista che in quella scena ha bazzicato spesso, ha rappresentato per loro un qualcosa in più di un semplice concerto.
Il live è stato veramente eccezionale. Lo speciale duo è stato accolto da una folla di pubblico, che si vede spesso nelle grandi occasioni, vari personaggi della scena catanese erano presenti in platea, per un pienone carico di significati.
Ci sono stati regalati moltissimi brani, tratti dai rispettivi album, alcuni dei quali eseguiti in duo, altri in solitaria sul palco, lasciati ad alcuni momenti più intimi in cui De Rubertis ci ha incantati col suo pianoforte eseguendo brani come lo strumentale “Chiaro di luna siderale”, mentre Dellera ci ha fatti sognare con la sua cover degli Smiths “Please, Please, Please, Let Me Get What I Want”, uno dei tanti tributi che hanno regalato un tocco ancora più magico alla serata.
Dellera ha espresso la sua emozione nell’eseguire “Oceano Pacifico Blue”, brano tratto da “Colonna Sonora Originale” e scritto insieme a Gianluca De Rubertis e Cesare Basile, entrambi presenti alla serata. Altro brano da pelle d’oca è stato “Sotto la tua gonna”, eccezionale in questa nuova veste in duo.
De Rubertis, nel momento in solitaria, ci ha espresso la sua gioia nell’essere ancora una volta a Catania, luogo in cui trova sempre uno spirito della musica che sta diventando raro riscontrare nel resto del nostro Paese. Ha eseguito una cover di Branduardi, “Confessioni di un malandrino”, e ascoltandolo su quelle note abbiamo percepito che dietro questa scelta dovesse nascondersi un legame speciale col pezzo.
Il momento in solo di Dellera l’ha visto esibirsi in mezzo al palco, lontano dal microfono per gran parte del tempo, quasi a voler trasformare lo spettacolo in una serata tra amici, regalandoci delle atmosfere degne della migliore Inghilterra, travolgendoci spesso con suoni effettati e qualche bella distorsione e raccontandoci qualche bizzarro aneddoto su una sua storia d’amore passata.
Tornano in duo scherzando sulla voce di De Rubertis, perfetta per lo spot della Robiola Osella, che poi accenneranno poco dopo.
La serata, come vi accennavo, ha avuto momenti goliardici, che però sono stati accompagnati da altri ricchi di emozione e da altri più seri in cui sono stati toccati temi importanti, come gli abusi da parte delle forze dell’ordine a cui ancora oggi siamo costretti ad assistere.
Il live si chiude con due grandi cover: “Giornali Femminili” di Tenco, il cui finale ironico sembra non sia stato afferrato dal pubblico, cosa sulla quale hanno scherzato, e “Perfect Day” di Lou Reed con cui ci hanno lasciati colmi d’emozione.
Prima di andare via hanno invitato un artista locale sul palco, che ha concluso la serata regalandoci una frase commovente sul Teatro Coppola: “Se guardi davanti a te vedi un capannone, ma se chiudi gli occhi vedi un teatro”.
Report a cura di Egle Taccia