Il Piccadilly di Chiaravalle (An) continua a regalare live di tutto rispetto. Venerdì scorso è salito sul palco Giuvazza, cantautore, produttore e chitarrista torinese.
Ad aprire la serata di nuovo Leonardo Celsi, giovanissimo artista locale che ha la capacità di intrattenere il pubblico solo con voce e ukulele.
Sono quasi le 23 quando Giovanni (vero nome del cantautore torinese) dà il via ad un concerto che definire energico è riduttivo. Ad accompagnarlo Marco Lamagna al basso e Claudio Arfinengo alla batteria. La scaletta è perlopiù composta dai brani contenuti in Nudisti al sole, primo album da solista di Giuvazza, ma c’è spazio anche per qualche inedito e per cover come Don Giovanni di Battisti e Meri Luis di Dalla. Sul talento di Giovanni come chitarrista non c’era dubbio alcuno, in molti avranno avuto la possibilità di vederlo suonare con artisti come Eugenio Finardi o Levante, ma anche nella versione cantautore non delude le aspettative. Giuvazza è una miscela detonante: canta e si contorce su quella chitarra come se non potesse fare altro, come se non volesse fare altro. E la gente lo ascolta, prima incuriosita, poi rapita. C’è chi è giunto nel locale marchigiano proprio per assistere al concerto e chi invece per dare il via al weekend con un bicchiere di vino, eppure sono tutti lì, attenti, sorridenti, occhi spalancati e piedi che proprio non ne vogliono sapere di stare fermi.
Nudisti al sole e Aspirine live sono un concentrato di colori, Ti stai cercando e Ti lascio tutto due piccole grandi poesie.
Su quel palco c’è una profonda coerenza: i nudisti al sole sono coloro che non hanno bisogno di apparire a tutti i costi, che credono in loro stessi e nelle loro capacità senza bisogno di ostentarle e Giovanni, il chitarrista che si accompagna con la voce (così si definisce), ne è l’esempio lampante.
Umiltà e verità ancora una volta portano a casa il punto.
Report a cura di Cinzia Canali