Gli Ex-Otago sono una delle band indie più ascoltate del momento, appartengono a quella bella rivoluzione musicale che sta portando in radio molti artisti provenienti dal circuito alternativo, rompendo finalmente quelle barriere che erano state innalzate dall’ondata dei talent. Il loro “Marassi” è riuscito, dopo tanti anni di carriera (il gruppo si è formato nel 2002), a portarli all’attenzione del grande pubblico e a farli arrivare finalmente in tour in Sicilia. Sono andata ad ascoltarli nella loro tappa Catanese al Teatro Coppola, luogo culto dei live etnei, dove c’era un pubblico numeroso ad attenderli e tanti volti noti del panorama musicale locale.
Il live è molto carico e partecipato, la gente balla, ma soprattutto canta in coro le canzoni, segno del successo di un album che ha visto l’ennesima svolta nei suoni della band genovese, stavolta molto più elettronici ed orientati agli anni ’80, grazie anche alla mano di Matteo Cantaluppi alla produzione, che è riuscito a dare quel tocco in più ai suoni della band e a rendergli il meritato e tanto sudato successo.
Il concerto vede tra i primi brani “I giovani d’oggi” con un pubblico che da subito li accompagna caloroso. C’è poca interazione inizialmente, la band decide di scaldare i motori mettendo in fila un brano dietro l’altro, per poi salutare tutti dicendo che è la loro prima volta in Sicilia, quasi un battesimo. Ci danno il benvenuto a Marassi, confessandoci di aspettarsi più caldo dalla Sicilia e di avere scoperto che la sera fa freddo pure qui. Ci parlano di amici andati lontano con il brano “Costa Rica”, su un sottofondo di suoni più esotici.
Come vi dicevo la band è nota per le tante sperimentazioni e i tanti cambiamenti intrapresi durante il percorso, ma “Marassi” di certo suona come una rivoluzione se paragonato al loro repertorio precedente.
Continuano a presentarci i brani del passato e si torna a pensare ad amori perduti con “Patrizia”. Poi a un tratto chiedono luci da discoteca per un momento nostalgia e ci stupiscono con la loro personalissima versione di “The Rhythm of the Night”, brano che ha fatto la storia della dance e che viene rivisitato in una versione insolita. Si torna a “Marassi” con “Mare” e la super hit “Cinghiali Incazzati”, sulle cui note il pubblico esplode e canta a squarciagola.
È il momento di un tributo ad un grande artista che ci ha lasciati da poco, George Michael, e loro ce lo ricordano col suo brano di Natale, “Last Christmas”.
Sulle note di “Quando sono con te” Maurizio scende a cantare tra il pubblico, che lo circonda caloroso.
Il concerto è volato via tutto d’un fiato ed è il momento dei saluti; dispiace non aver sentito dal vivo la bellissima “Sognavo di fare l’indiano”. L’unica soluzione è farli tornare presto in città per recuperare. Che l’abbiano fatto apposta?
Report a cura di Egle Taccia
