Questa all’Urban di Perugia è stata la seconda data, dopo Bologna, del tour de The Zen Circus per promuovere il disco La terza guerra mondiale, uscito il 23 settembre per La Tempesta Dischi.
Era quasi mezzanotte quando ho preso la navetta gratuita in piazza Grimana verso l’Urban. C’era tanta gente. Era la mia prima volta lì. Appena arrivato mi sono messo sulla laterale del palco e ci sono rimasto fino alla fine del concerto degli Zen Circus.
Poco dopo ho visto un ragazzo di diciotto anni che saliva sul palco (già predisposto per il concerto principale) per la sua “prima volta in una situazione del genere”, cioè a suonare lì prima di una band famosa.
JM, nome in arte di Matteo Fioriti, ha fatto un concerto all’insegna del pop alla chitarra acustica e voce percorrendo anche generi come rap e rythm’n’blues, usando con destrezza una loop station, creando un basso percussivo forte con la mano destra grazie al subwoofer potente del locale. Verso la fine del suo concerto JM ha invitato sul palco un ragazzo che ha ballato per bene.
The Zen Circus sono stati molto applauditi, dall’inizio alla fine, trattati da buoni amici.
Hanno fatto un concerto di quasi due ore, con un repertorio centrato nei dischi più recenti, suonando otto tra le dieci tracce del disco nuovo, ma inserendo anche canzoni vecchie, come Mexican Requiem, del loro primo disco del 1998.
Il pubblico, numeroso, si è divertito alla grande e ha cantato assieme a loro anche le canzoni del nuovo disco.
Ufo Schiavelli si è dimostrato espansivo, Karim Qqru impegnato e Andrea Appino sicuro. Ai tre di “Pisa merda” si è aggiunto un secondo chitarrista, Francesco Pellegrini, timido.
All’inizio del concerto Ufo e Karim hanno incitato il pubblico a “fare casino” ma quando un ragazzo è salito sul palco gli addetti alla sicurezza non sembravano “all’unisono”.
Andrea ha fatto stage diving mentre suonavano Ilenia e ne è tornato con la maglietta strappata.
Nella seconda metà del concerto hanno fatto un paio di canzoni nel formato busking; Karim è venuto davanti alla batteria per suonare la washboard mentre Pellegrini è stato mandato in giro col cappello.
Infatti gli scherzi sul palco tra i musicisti del circo zen sono diventati sempre di più e più frequenti durante il concerto e quasi una messinscena, ma il pubblico non sembrava affatto disturbato, anzi.
Ufo tira fuori il discorso della Perugia “paradiso della droga”; un paio di canzoni in avanti lui e Karim lodano l’Urban, ognuno a modo suo (Ufo augurandosi di tirarlo giù, Karim chiedendo ai perugini di non dare mai per scontato di avere uno dei locali più belli d’Italia accanto a casa).
Finito il concerto ho pensato di aver sentito un breve tremore; subito mi sono rassicurato vedendo la gente ballare e da brasiliano, non abituato a questi eventi sismici, mi sono chiesto come sarebbe stato vivere un terremoto mentre si balla in un locale al suono di un bel concerto, allora ho ballato con un sorriso buono in faccia…poi in fondo c’era anche Pellegrini a ballare vicino a me, cosa poteva succedere?
C. Z.
Setlist:
1. La terza guerra mondiale
2. Canzone contro la natura
3. Gente di merda
4. Vent’anni
5. Non voglio ballare
6. Andate tutti affanculo
7. Ilenia
8. L’amorale
9. Pisa merda
10. Zingara (il cattivista)
11. I qualunquisti
12. L’anima non conta
13. Terrorista
14. Vecchi senza esperienza
15. Vai vai vai
16. Postumia
17. Mexican requiem
18. Ragazzo eroe
19. Figlio di puttana
20. Canzone di natale
21. Nati per subire
22. L’egoista
23. Viva
24. Andrà tutto bene
Foto di Cesar Zanin.