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No Report

No Report – Il Management del Dolore Post Operatorio allo Scugnizzo Liberato di Napoli

Il Management del Dolore Post-Operatorio sta per concludere il tour di “Un Incubo Stupendo” prima di chiudersi in studio per la preparazione del nuovo album. Venerdì scorso abbiamo partecipato alla data napoletana allo Scugnizzo Liberato, per ascoltarli un’ultima volta in attesa di vederli tornare sui palchi col nuovo disco.

Che il Management del Dolore Post-Operatorio sia una delle più originali e alternative band italiane, trasversale per la sua capacità di attraversare ogni genere mantenendo sempre chiara la propria identità, non è più un mistero. Album dopo album, da Auff!! in poi, la loro vena dissacrante si è sempre più sviluppata verso una poetica raffinata e un suono riconoscibile e ricercato, guadagnando, concerto dopo concerto, l’affetto di un pubblico sempre più numeroso e il rispetto da parte della critica musicale.

Chi li conosce bene non può che adorarli e questo è dimostrato dal fatto che in moltissimi hanno macinato migliaia di chilometri per poterli abbracciare ancora una volta prima della fine del tour, me compresa. Napoli ci accoglie con una specie di uragano e inerpicarsi per la salita che conduce allo Scugnizzo Liberato è una prova di coraggio, che non ha fermato i tantissimi presenti al live, che hanno riempito la sala fino a coprirne ogni centimetro.

L’apertura è affidata a una band che conosciamo bene, una delle nostre dieci NoNew dell’anno, i Malmo. La formazione sale sul palco con delle divise a righe e ci propone i brani tratti dal loro album d’esordio “Manifesto della chimica romantica” che vi consiglio di ascoltare almeno una volta. Ne rimarrete conquistati, a partire dall’opener “L’alba di un giorno di festa”. Il pubblico li accoglie con calore e li saluta con un forte applauso.

È il momento dei MaDeDoPo, accolti da una vera e propria ovazione, mentre le note de “Il mio corpo” aprono le danze di un concerto fatto di pogo e di sudore, con tanto di stage diving finale. La formazione, accompagnata da IMURI, ha una potenza di suono incredibile, che ci regala una dose di puro rock dall’inizio alla fine del live. La scaletta è potentissima e comprende i brani più forti dei quattro album ufficiali della formazione. Si va da “La pasticca blu” ad “Amore Borghese”, si salta sulle note di “Nei palazzi”. Poco dopo arriva anche uno dei capolavori della band abruzzese, “Le storie che finiscono male”, tratta dal forse troppo sottovalutato “I Love You”, per poi farci sognare il cambiamento con uno dei brani più belli dell’ultimo album, “Il Vento”. “Un incubo stupendo” anticipa “Norman” e “Il mio giovane e libero amore”. “Esagerare sempre” vede rientrare la band per poi lasciare sul palco solo Romagnoli e Di Nardo per un momento in acustico dove arriva anche una bella cover di “Curami” dei CCCP e finalmente tornano in scaletta due brani che amiamo, “Se ti sfigurassero con l’acido” e “Il Cantico delle Fotografie”. Il finale è col botto con “Irreversibile”, “Naufragando”, “Pornobisogno”, “Auff!!” e “Lasciateci divertire”.

Il pubblico è coinvolto dalla prima all’ultima nota, ha una sincera venerazione per Romagnoli, che non si risparmia neanche per un attimo ed esprime tutta la sua fede per la musica, interagendo col pubblico come solo lui sa fare.

Il tour di “Un incubo stupendo” si chiuderà nella loro Lanciano a Capodanno, dove se la dovranno vedere con le proteste scatenate dalla comunità cattolica, che non ha ancora mandato giù la famosa esibizione al Concertone del Primo Maggio di Roma. Questi fenomeni sono, però, segno che il rock non è morto e che i MaDeDoPo ne sono la prova vivente! In fondo, perchè prendersela con una band che già nel nome urla l’amore per la musica come antidoto al dolore?

Si va via con una stretta al cuore e gli occhi lucidi. La mancanza del Management sui palchi si farà sentire, ma li aspetteremo, pronti a tornare a saltare sulla loro musica.

Report a cura di Egle Taccia

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Egle è avvocato e appassionata di musica. Dirige Nonsense Mag e ha sempre un sacco di idee strambe, che a volte sembrano funzionare. Potreste incontrarla sotto i palchi dei più importanti concerti e festival d'Italia, ma anche in qualche aula di tribunale!

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