Lo ammetto. Quando mesi fa venne dato l’annuncio del nuovo trio Max-Nek-Renga, ero tra gli scettici, perché non molto convinta dell’unione dei tre repertori e dei rispettivi percorsi musicali. Per questa ragione, quando è stata annunciata la data al Pal’Art Hotel di Acireale (CT), la curiosità ha preso il sopravvento e sono andata a sentirli.
Entrando nel palazzetto ho trovato il pienone, segno che, almeno dal punto di vista meramente commerciale, l’operazione ha funzionato.
Sono da poco passate le nove quando cominciano ad abbassarsi le luci e si intravedono dei movimenti sul palco. La band prende posto e tutto comincia con il brano che i tre hanno inciso insieme, dal titolo “Duri da battere”, proiettato in video nel maxischermo, ma senza la presenza fisica degli artisti, almeno durante la prima strofa. È quasi a metà brano che, accompagnati da un vero boato del pubblico, i tre si fanno finalmente vedere sul palco. Una delle prime cose che ci dicono è “Sicilia bedda” e poi iniziano ad avvicendarsi sui brani dei rispettivi repertori, quali “Cambio direzione” di Renga e “Se io non avessi te” di Nek, ma è sulle note de “Gli Anni” degli 883 che il pubblico esplode rendendo da subito evidente che la quota Max è quella più numerosa. Sul maxischermo intanto vengono proiettate immagini degli anni ’90. Prendendo spunto dall’ultimo brano eseguito, ci presentano lo spettacolo e l’idea che gli ha dato vita, scherzando sulla loro età e spiegando come, ai tempi in cui hanno cominciato a fare musica, non esistevano i telefonini e l’unico social era la musica. Guardandosi intorno scorgono un pubblico intergenerazionale e si autoproclamano la prima boyband per adulti. Mentre continuano a presentarci i loro più grandi successi, comincio a guardarmi intorno e mi rendo conto di non aver visto prima d’ora un pubblico così eterogeneo a un concerto. Si va dai piccolissimi agli adulti, trentenni e bambini ugualmente scatenati sulle note degli 883, moltissime coppie, e, come vi anticipavo, un numero consistente di fan di Max, che ha urlato a squarciagola ogni suo pezzo. Lo spettacolo procede per blocchi, le luci sono strepitose, a volte scendono quasi a toccare il palco illuminando la fantastica band che li accompagna. Sulle note di “Sei fantastica”, “Sei solo tu” e “Sei grande” ci fanno percepire che per loro stare insieme su quel palco è molto più che un semplice concerto, è puro divertimento. Non ci sono primedonne, ma solo tre amici che vogliono far incontrare il rispettivo pubblico e farlo ballare e cantare a suon di musica.
Il loro divertimento è contagioso, ci ritroviamo come ad una festa, e ci divertiamo, balliamo e cantiamo. Questo spettacolo, già dai primi brani supera di gran lunga le mie aspettative.
È il momento di una cover annunciata; la reinterpretazione di “Se telefonando” vede il pubblico cantare a squarciagola. È il momento di tornare tutti insieme ragazzini sulle note di “Hanno ucciso l’uomo ragno”, cantata da Nek e Max, sul cui finale appare Renga con una maschera di Spider Man in viso. “Una canzone d’amore” ci dà la certezza che il pubblico è in visibilio per Max, i decibel parlano chiaro per tutta la serata, e grazie all’immagine ingrandita sul maxischermo, ci rendiamo conto che l’artista a un certo punto si è emozionato, quasi non si aspettasse tutto questo calore e il modo in cui l’abbracciano gli altri due, subito dopo, ce ne dà conferma.
È il momento di vederli da soli sul palco, accolti da un entusiasmo incredibile, segno che ormai il pubblico è conquistato. Inizia Renga, che fa tremare il palazzetto sulle note di “Angelo”, successo sanremese, senza dubbio il brano più bello del suo repertorio; tocca di nuovo a Max che ci propone “Sei un mito” e “La regola dell’amico”, sulle cui note ringrazia Acireale, mentre entra Nek e i due si scatenano su “Disco inferno”. Nek a questo punto rimane solo a godersi il calore del pubblico, urlante e danzante, cantandoci “Se una regola c’è”. Tornano tutti e tre con “Sempre noi” e la certezza di essere a una festa si fa ampiamente strada.
Salutano ed escono, con tanto di video che li ritrae in macchina, ma è uno scherzo, e dopo l’acclamazione del pubblico tornano per i bis.
Si parte con “Laura non c’è”, si prosegue con “Vivendo adesso”, si perde completamente la voce cantando “Come mai”. Prima di salutarci è il momento dei bilanci. Renga dice agli altri due di aver fatto uno scherzo piazzando loro addosso un contapassi. Appare la grafica, più di diecimila passi per Renga e per Nek, ma Max ne ha solo 3 mila. Tutti ridono e la festa si conclude con “Nord Sud Ovest Est” e “Tieni il tempo”.
Si va a casa distrutti, senza voce, ma felicissimi di aver partecipato a questa serata incredibile.
Report a cura di Egle Taccia