Malgrado sia un libro già datato (la sua prima edizione risale al 2012) “Dentro” di Sandro Bonvissuto, edito da Einaudi per la collana Supercoralli, è uno di quei romanzi che non hanno scadenze temporali e che va bene leggere, e poi rileggere, a distanza di tempo perchè ha dire e dare sempre nuovi e diversi imput e suggezioni, soprattutto spunti sull’origine, la sostanza e l’evoluzione delle emozioni umane, quelle che ci attraversano, travolgono, segnano tutti, nessuno escluso, con consapevolezza o meno.
Il libro narra la storia a ritroso di un uomo, partendo dall’età adulta arrivando all’infanzia attraverso tre fasi cruciali: la penosa esperienza del carcere, “infinito inumano”; l’amicizia adolescenziale, sorprendente scoperta che ci mette a confronto con il diverso altro da sé, che per caso, nella fattispecie della storia, si ritrova seduto vicino il primo giorno di scuola; le istruzioni per l’uso per imparare a correre il rischio di cadere, impartite da un padre al suo bambino nell’insegnargli ad andare in bicicletta. Metafore della vita, sì, indubbiamente cariche di suggestioni emotive, in una girandola di pensieri e riflessioni che Bonvissuto sa sviscerare e offrire al lettore con la precisione di un anatomista. Perchè questo scrittore scava e disseziona in maniera precisa, inesorabile, l’animo umano, lo scandaglia, lo disamina per darne quindi, con disarmante naturalezza e genuinità, una spiegazione che non lascia incertezze, né irrisolti. E’ sincero, sapiente, schietto Sandro Bonvissuto e, si potrebbe asserire, quasi pure a sfiorare un certo cinico scetticismo, quando dice della vita, facendolo con uno stile asciutto, diretto, falsamente semplice poiché – di fatto – semplice non è, né scontato, mai. Si dice che per capire la vita la si deve raccontare. E Bonvissuto questo lo fa: racconta la vita nel suo battere, ascoltandone il battito, seppur – a suo dire – inutile. La vita dal battito inutile. Quello che in essa c’è.
Questo autore riesce a trattare un argomento tosto, quello del narrare la veridicità cruda e spesso spietata della vita, senza che nel suo scrivere lui rischi di cadere nel banale delle convenzioni e dei luoghi comuni, esaminandolo infatti con intelligenza emotiva, capacità letteraria, istinto proprio da scrittore. Non sono molti gli scrittori capaci di scegliere un titolo e riuscire a mantenere davvero quello che il titolo promette. “Dentro” è una parola che può avere diverse, molteplici sfumature di significato ma nel caso di questo autore effettivamente si entra dentro l’animo umano e i suoi moti, che diventano così, di conseguenza, l’intrinseco “dentro” della Vita. Bonvissuto racconta la vita nel suo battere dentro, che ha origine e parte dal battito insito nell’essere umano e si irradia nell’esistenza, nel propriamente esistere. Conduce inevitabilmente il lettore in un viaggio di coinvolgimento emotivo e anche psicologico di domande su stesso e sul senso della propria vita , di ciò che è ed è stato. E che sarà.
Non è un libro fondamentalmente facile questo, al di là delle apparenze e di una manifesta accessibilità che in sostanza non ha, al contrario. E’ un testo indubbiamente che va letto con cuore aperto, accogliendolo per come e per ciò che di esso arriva, perchè se arriva, arriva spudoratamente e senza mezzi termini. E resta dentro, appunto.
Laura Rapicavoli