Trovo che la musica elettronica sia davvero molto affascinante, seppur non sia la mia tazza di tè: preferisco chitarre straripanti o linee di basso profonde che scavano nell’animo di ciascuno di noi.
Tuttavia, soprattutto per quanto riguarda la musica dal vivo, ho la necessità di staccare dalle sonorità Garage, Noise, Post Punk o Shoegaze, e dirigermi verso artisti che creano sonorità in grado di farti sognare con ben altre melodie e arrangiamenti creati da un muro di sintetizzatori.
SOHN è uno di quegli artisti che seguo da un po’ di tempo e che, sull’onda elettro-r’n’b- sperimentale à la James Blake, riesce a leggerti nell’anima.
Christopher Taylor e band a seguito avvolgono i presenti, in questa tappa al Locomotiv Club di Bologna con queste atmosfere sognanti, a tratti anche psichedeliche, che cercano di arrivare al fondo dell’anima.
Il progetto di SOHN non arriva allo spettatore in maniera banale e monotona, anzi è caratterizzato da un flusso sonoro che, anche grazie all’incredibile falsetto del compositore, riesce ad esprimere sentimenti sì cupi, ma anche di redenzione e di evasione dal mondo circostante.
SOHN anche in questa domenica che apre le porte all’autunno, regala un live appassionato, intenso e suggestivo, anche grazie a un ottimo gioco di luci che si lega perfettamente alla setlist presentata questa sera.
Taylor è accompagnato sul palco da ottimi strumentisti che regalano sonorità armoniose e mai in contrasto con la voce che raggiunge un ottimo falsetto, nonostante questa tipologia vocale tenda a sottolineare alcune liriche più strazianti dell’artista\producer londinese.
SOHN regala, in questa serata di inizio autunno, uno show variopinto, in cui le sue tracce prendono quasi forma e si innalzano in un incantevole muro sonoro.
