Scommettere sull’eternità della musica non è una sfida facile da vincere. Eppure, cinquant’anni fa, i Pink Floyd hanno scritto uno dei pezzi di storia più significativi di sempre. “The Dark Side of the Moon” viene pubblicato il 1° marzo del 1973, dopo 42 giorni di incisione e 11 di missaggio. Il disco raggiunge rapidamente il successo, classificandosi al primo posto negli Stati Uniti a distanza di soli due mesi: pochi, se consideriamo le differenze del mercato discografico odierno rispetto al secolo scorso, quando il digitale non c’era e non poteva facilitare la diffusione delle nuove uscite. Si configura come un concept album, aprendosi con un battito cardiaco e continuando in un viaggio musicale, incentrato su temi esistenziali, quali il tempo, il denaro, la morte e la frenesia del mondo, che include, inoltre, la dedica a Syd Barrett, sulla scia del vuoto che il “diamante pazzo”, abbandonando il gruppo per i suoi problemi di tossicodipendenza, aveva lasciato. Ampio spazio viene lasciato al suono, che ha un ruolo di primo piano rispetto alla voce.
A distanza di cinquant’anni, “The Dark Side of the Moon” torna rimasterizzato nella versione “Live at Wembley Empire Pool, London, 1974”, disponibile in un cofanetto deluxe che comprende CD e vinile gatefold con la nuova rimasterizzazione 2023 dell’album in studio e audio Blu- Ray, DVD con l’originale mix 5.1 e le versioni stereo rimasterizzate, Blu- Ray con mix Atmos, CD e LP del live. Per l’occasione, a partire dalle ore 20 del 23 marzo, uno spettacolo di luci ha avvolto piazza Duomo a Milano, in un evento in collaborazione tra Warner Music e il Comune di Milano e 50 negozi italiani di dischi sono rimasti aperti durante tutta la notte. Non solo: la band ha indetto un concorso nel quale i fan possono divertirsi a creare delle animazioni per i video musicali delle dieci tracce. È possibile candidarsi fino al 30 novembre 2023. Sempre al fine di celebrare il cinquantesimo anno dalla pubblicazione, in alcuni Planetari in tutto il mondo sarà possibile vivere una full experience con dei visual che riprendono le tematiche principali dell’album.
Siamo sul lato oscuro della luna da cinquant’anni, ma sembra che, come nella copertina di George Hardie, la luce passi bene attraverso questo capolavoro, continuando a mostrarci tutti i colori in cui si scompone dal 1973.