Descrivere Castelbuono e Ypsigrock per chi non ha mai vissuto il festival è un’impresa ardua perché, come più volte raccontato, la magia che si crea in questo luogo è unica e rende questo festival una specie di miraggio, soprattutto in un’estate dove le polemiche contro gli organizzatori dei vari concerti e festival non sono mancate. Ecco, se il modello Ypsigrock venisse applicato anche agli altri eventi musicali, forse il settore concerti vivrebbe una rinascita e si risparmierebbe molte critiche.
A Castelbuono non esistono token, nessuno ti stressa, ognuno è libero di godersi la manifestazione come meglio crede e, cosa più importante di tutte, sa che al centro di Ypsigrock c’è proprio lui e la sua felicità.
Gli organizzatori di questa magia sanno bene di avere un pubblico molto esigente e competente, fatto per gran parte da chi la musica la vive quotidianamente o per lavoro o per passione, e sa che gli Ypsini vanno accontentati e stupiti. In questa edizione sono stati bravissimi a stoppare chi voleva tentare una speculazione sugli affitti, promuovendo una nuova navetta da Cefalù, prestando sempre grande attenzione a tutto quello che ruota attorno al festival, per evitare che diventi occasione di speculazione.
Il sentimento che si prova mettendo piede a Castelbuono ogni anno è quello che è stato definito Ypsiness da Claudio Litrico, un appassionato ypsino, che ha voluto coniare un termine per rappresentare quella felicità pervasiva che riesce a farti dimenticare qualsiasi tormento e a catapultarti in un altro mondo fatto di musica, ritmi lenti, cibo, amicizia e condivisione. Tutto quello che vi ho raccontato sopra è stato ripagato anno dopo anno dall’arrivo a Castelbuono di tanti appassionati, permettendo a questa edizione di raggiungere il suo culmine con ben quattro serate sold out.
Quest’anno il live più atteso era certamente quello degli Slowdive, che hanno fatto sognare la piazza con la magia del loro shoegaze. Abbiamo sognato anche grazie agli intrecci degli strumenti, che creavano trame su trame, lasciandoci tutti affascinati nello scoprire le architetture sonore che hanno contribuito a creare una delle più belle serate nella storia del festival.
Altro live stratosferico è stato quello dei Verdena, presi benissimo e carichi a palla, durante il quale il pubblico si è scatenato rivivendo la storia della formazione, che ha portato sul palco i brani dell’ultimo album “Volevo Magia”, alternandoli con i pezzi più potenti del loro percorso musicale.
La serata più movimentata, quella del sabato, ha visto The Comet is Coming travolgere la piazza, con una partenza lenta e un finale esplosivo, con tanto di bis a sorpresa, che ha visto tornare indietro di corsa in Piazza moltissimi che si erano allontanati credendo che la serata si fosse conclusa.
La vera rivelazione di questa edizione è stata l’esibizione degli Young Fathers. Il loro live è stato potentissimo, la loro carica di energia si è riversata sul pubblico, letteralmente impazzito per loro. Questa è stata sicuramente una delle più grandi scommesse di Ypsigrock, che ha regalato una chiusura di festival col botto. Durante il concerto la band ha mandato anche un chiaro segnale a favore dell’immigrazione e contro ogni forma di fascismo. Un po’ meno col botto è stato il comportamento del loro fonico, che ha tentato di impedire la diffusione di “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey che da tradizione viene ballata da tutti a chiusura del nostro splendido Natale ypsino, ma fortunatamente Fabio Nirta, il dj ufficiale del festival, è riuscito a salvare il Natale con uno stratagemma.
Ci sono state anche tante sorprese in questo festival. Come ogni anno il Chiostro ci ha regalato grandi emozioni e mai come in questo 2023 è stato pieno di pubblico. Le migliori esibizioni sono state certamente quelle di King Hannah, piacevolmente colpita dal calore del pubblico, e quella dei Noisy che ci hanno riportato nei fantastici anni ’90.
Oltre alle esibizioni principali, i live di Piazza Castello che ricorderemo sono quelli di Ekkstacy, Pale Blue Eyes, The Haunted Youth, Traams e Just Mustard.
Tra un gelato da Naselli e un panettone da Fiasconaro, anche questa edizione di Ypsigrock è volta al termine e quando Ypsigrock finisce, si sa, è una pena per il cuore, ma quest’anno sul gruppo telegram degli Ypsicologi c’è del fermento, che forse porterà a far nascere una nuova tradizione ypsina. Stay Tuned…
Report a cura di Egle Taccia
Foto di Lorenzo Bandini