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Canterò

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“Canterò”, Paolo Jannacci sceglie la via cantautoriale [Review]

Troppo facile liquidare Paolo Jannacci semplicemente come “il figlio del grande Enzo”. Seppure col passare degli anni la somiglianza col padre si faccia ancor più evidente, l’esordio cantautoriale dell’eclettico e talentuoso jazzista è frutto di un percorso personale e della necessità di esprimere la sua bella e personalissima sensibilità.

Solo oggi, all’età di 47 anni, Paolo dà alle stampe “Canterò”, un lavoro che riesce a trovare la giusta via fra l’espressione di una creatività propria ed il rispetto delle proprie radici umane ed artistiche. In dieci brani, Jannacci racchiude tutte le sue più grandi passioni: dal jazz al cantautorato di ieri ed oggi, passando per la teatralità del cabaret milanese, grazie al prezioso aiuto di alcuni illustri amici.

Nel disco abbiamo come ospiti Michele Serra, coautore della title-track “Canterò”, dolce e personale omaggio alla musica, e Claudio Bisio, voce recitante nella divertente “Mi Piace”, simpatica commedia noir musicale; vi è inoltre una collaborazione efficace con J-Ax nell’ironica “Troppo Vintage”, riuscito mix di sonorità anni ’80, jazz e rap, e un nuovo incontro col mondo rap grazie ai Two Finger, che curano gli arrangiamenti nell’interessante “L’unica cosa che so fare”.

Ma questo non è un disco che vive di soli “feat.”: Paolo Jannacci, con la sua bravura al pianoforte ed uno stile vocale limpido e gentile che ricorda più l’approccio di autori come Concato e Fortis che quello del padre, colpisce nel segno e commuove in più occasioni. I brani composti completamente da solo come “Cose Semplici” e “Alla ricerca di qualcosa” sono ad esempio canzoni che brillano per il mood sentimentale delicato e ricco di pathos, mentre in “Pizza” apprezziamo il suo personale umorismo e verve.

Un lavoro personale che, sul lato “B” del disco, lascia spazio ad alcuni omaggi alla grande tradizione italiana prima con una convincente cover di Tenco (“Com’è difficile”), poi con due personali e riusciti omaggi all’eredità paterna con la riproposizione di “E allora… concerto” e “Fotoricordo… il mare”. Una sfida personale ed artistica riuscita sotto ogni aspetto, quella di Paolo Jannacci, che con solo dieci canzoni riesce ad esprimersi al meglio come uomo e artista, dimostrando con semplicità ed umiltà un talento che gli consente di spaziare fra generi diversi con personalità.

Cantautore timido e gentile, Paolo Jannacci è un artista completo da ascoltare e valutare senza pensare troppo all’inevitabile eredità del grande Enzo: “Canterò” è un album che si lascia ascoltare con estremo piacere, in cui egli dimostra di aver appreso e fatto sua la lezione, proponendoci canzoni meravigliose figlie di un’ispirazione ed uno stile assolutamente proprio.

 

Tracklist

  1. Canterò
  2. Troppo Vintage
  3. Cose semplici
  4. Alla ricerca di qualcosa
  5. Mi piace
  6. Pizza
  7. Com’è difficile
  8. L’unica cosa che so fare
  9. E allora… concerto
  10. Fotoricordo… il mare
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