Missincat è un monicker dietro al quale si cela un’altra artista italiana Caterina Barbieri, anch’ella di stanza a Berlino come l’omonima compositrice di musica elettronica. Ad accomunare le due artiste è proprio l’utilizzo dell’elettronica, che in Missincat si traduce in un delicato ed etereo pop cantautoriale. Già al lavoro con Dente nel duetto “Capita” pubblicato nel 2011, Caterina nel suo quinto album intitolato “10” riabbraccia la lingua madre pubblicando per la prima volta un disco completamente in italiano.
Il risultato di questo lavoro, prodotto dalla berlinese Listen Records, sono nove canzoni caratterizzate da atmosfere luminose e delicate, in cui la voce cristallina della Barbieri si sposa alla perfezione con il sound minimale e curato del disco. “10” è un’opera intrigante fin dal titolo, che sembra contrapporre l’idea di perfezione e completezza di quel numero al fatto che le canzoni in realtà sono “solamente” nove: questa chiave di lettura ci sembra interessante e finalizzata al voler rendere percettibile la tensione emotiva e lo spirito sentimentale delle canzoni di Missincat, animate da un profondo anelito e dal trasparente desiderio di trovare la “parte mancante”.
I tre singoli “Oggi no”, “Più vicino” e “Mare” ci offrono uno splendido esempio del romanticismo soavemente struggente che anima l’arte di Missincat, che ritroviamo interamente in tutte le restanti canzoni di “10”, album nel quale fatichiamo a trovare punti deboli. L’algido canto di Caterina, unito alle melodie elettroniche dalle vaghe reminescenze folk di “10”, ci offre un’esperienza emozionante e raffinata, che pur adottando uno stile vocale completamente diverso e personale ci ricorda l’approccio stilistico di Emiliana Torrini o certe atmosfere di Kate Bush e Rickie Lee Jones.
“10” è un album etereo ma nel contempo animato da un profondo anelito passionale, dinanzi al quale è impossibile non abbandonarsi chiudendo gli occhi e lasciandosi portar via dalla voce di Missincat, che dalle lande germaniche canta come animata dallo spirito di Lorelei.