Ridi, Pagliaccio,
sul tuo amore infranto!
Ridi del duol, che t’avvelena il cor!
Abbiamo scelto di aprire questa “No Book” riportando tre celebri versi dalla celebre aria “Vesti la giubba”, inserita ne “I Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, perché la conclusione della lettura della biografia di Robin Williams ci ha fatto pensare a queste parole, che esprimono in maniera universale le discrepanze fra la maschera che spesso ci ritroviamo ad indossare e ciò che proviamo davvero dentro di noi. Un leit-motiv che, dopo aver divorato le oltre 500 pagine della biografia lucidamente scritta da Dave Itzkoff, scopriamo aver caratterizzato l’intera vita del poliedrico ed estroverso attore americano, morto suicida nel 2014 dopo essersi arreso all’incurabilità di una malattia neuro-degenerativa.
Il giornalista newyorkese ha svolto un meticoloso lavoro di ricerca, contattando familiari, collaboratori e colleghi del fu premio Oscar per “Will Hunting”, ricostruendo minuziosamente la sua vita, raccontata al lettore con una prosa magistrale che si limita a presentare lucidamente fatti e testimonianze senza offrire alcun giudizio al lettore, che si ritrova a scoprire da sé la difficile vita dell’attore, quasi certamente commuovendosi.
È infatti una storia di continua lotta contro i propri fantasmi e la solitudine quella di Robin Williams, che come molti altri suoi colleghi contrapponeva alle apparenze di “animale da palco teatrale” un’indole profondamente solitaria legata ad un’infanzia difficile, in viaggio da una città all’altra per seguire i genitori e senza la possibilità di mettere radici: unici veri amici, i soldatini di una collezione che cogli anni sarebbe cresciuta a dismisura, animati ognuno con una propria voce da quello che si rivelò un talento senza eguali all’interno della comicità USA.
Un percorso artistico difficile e ricercato con tutte le forze, osteggiato dai genitori e da circostanze avverse, fino a concretizzarsi prima con la sitcom “Mork e Mindy”, poi, con tanti alti e bassi, con una carriera attoriale di primo livello che gli valse un Oscar e diverse nomination, una volta trovati i registi in grado di domare il suo esplosivo talento basato su una capacità d’improvvisazione unica. Potrebbe sembrare una storia a lieto fine, ma in realtà quello che ci viene mostrato è un uomo profondamente solo e fragile, perennemente in lotta contro la solitudine ed un profondo senso d’inadeguatezza che solo a sprazzi gli ha consentito di sentirsi degno di una fama ed un affetto del pubblico che lo ha sempre stupito; in mezzo a tutto ciò, la lotta contro le dipendenze da alcool e droghe, la volontà di emergere come attore versatile e di essere preso sul serio, e gesti di una profonda umanità come la vicinanza mostrata all’amico Christopher Reeve dopo l’incidente che lo rese tetraplegico.
Dave Itzkoff ha svolto un lavoro encomiabile nella ricerca biografica e nella raccolta di testimonianze, mettendosi completamente a servizio dell’intento narrativo con il risultato di presentarci una biografia asciutta e non agiografica, che riporta semplicemente fatti reali e le opinioni lucide delle tante persone che hanno lavorato con Williams. Il risultato è comunque una storia che mette a nudo Williams dal punto di vista artistico e soprattutto umano, toccando i sentimenti del lettore che si ritrova inevitabilmente coinvolto nei suoi tormenti interiori, arrivando probabilmente ad empatizzare con l’uomo dietro la maschera.
Una biografia appassionante e scritta con grande metodo ed eleganza, per scoprire il lato nascosto di uno dei più bravi attori degli ultimi decenni.