“Se ti dicessero il giorno in cui morirai, come vivresti la tua vita?”
Questo è l’enigmatico quesito che troneggia al di sotto del titolo “Gli Immortalisti”, libro tra le nuove uscite estive di quest’anno che Nonsense ha letto per voi.
Ebbene, l’autrice Chloe Benjamin riesce già solo dalla copertina a porci due domande: quella che trovate qui sopra, esplicita e fatalista, e un’altra – sussurrata ma presente – che il lettore non può fare a meno di avvertire sin da subito: chi sono questi Immortalisti?
In questo libro, gli Immortalisti sono 4 fratelli:
Varya, la più grande e pacata
Daniel, curioso e protettivo
Klara, intraprendente e imprevedibile
Simon, docile e sensibile
Come inizia la loro storia? Con la scoperta della data in cui avverrà la loro fine.
Ciò che l’autrice (di soli 28 anni) è riuscita incredibilmente a tramutare in parole, è l’intero arco di vita di una persona dalla sua infanzia all’età adulta, con tutti i cambiamenti e le consapevolezze che ne conseguono.
Dopo aver scoperto insieme ai fratelli Gold quando moriranno, il lettore torna con loro alla vita normale e da lì inizia il suo percorso – pagina dopo pagina – insieme ai protagonisti.
Li vede crescere, separarsi, riunirsi, seguendoli in ogni loro scelta, accompagnandoli tra avvenimenti spiacevoli e conquiste personali, per innamorarsi, soffrire, godere, e lottare.
Lottare contro quel pensiero costante racchiuso nel “sapere”, sapere quando tutto finirà.
L’autenticità di questi personaggi a tratti può dare quasi fastidio, soprattutto il profondo senso di vittimismo che si portano dietro dall’infanzia e tirano fuori dal cilindro in ogni occasione che ritengono opportuna. Una sofferenza infantile che secondo loro giustifica qualsiasi comportamento, anche quando chi li circonda cerca di far capire loro che non è così.
E mentre si fanno largo su questa strada di cui solo loro possono vedere la fine, ci troviamo tutti a porci la stessa domanda, che è poi paradossalmente la stessa che ci aspettava al varco già dalla copertina del libro, come se l’autrice avesse predetto tutto sin dall’inizio.
Se i 4 fratelli non ci avessero creduto, se non avessero saputo, sarebbe comunque andata a finire così per loro? Avrebbero preso comunque quelle scelte?
Interi anni di cambiamenti sia nelle loro anime che nelle epoche storiche nelle quali si trovano a vivere, pensieri che nell’età adolescenziale erano pieni di ribellione e libertà, diventano più concreti e critici nell’età adulta, ma sempre permeati da una scadenza.
E sì, di quella scadenza i lettori finiscono anche con l’esserne testimoni.
Chloe Benjamin tuttavia riesce a descrivere il distacco dei personaggi dalla vita terrena con molta maestria, quasi come un tuffo verso l’accettazione.
Ed è proprio in quel momento che ci si rende conto che forse ogni personaggio stava semplicemente passando le 5 note fasi del lutto ancor prima di viverlo: negazione, rabbia, contrattazione, depressione e – appunto – accettazione.
La riflessione prettamente personale – dalla quale ognuno di voi potrà dissentire – è che gli Immortalisti siamo tutti noi.
Ogni persona sulla Terra, che vive la propria vita come un eterno immortale, ignara – per fortuna o per sfortuna – della data in cui avverrà la propria morte, che è poi l’unica e ineluttabile realtà dalla quale nessuno può scappare.
Ma fino a quel momento, essa apparirà sempre come qualcosa di lontano, invisibile, al di là della coscienza.
E noi, come i fratelli Gold, viviamo sino a quel momento proprio come Immortali.