La quinta edizione dell’Eco Sound Fest chiude in bellezza domenica 30 luglio con il post rock dei viterbesi The Chasing Monster, l’anima elettronica e insieme neoclassica di Dardust, l’indie pop dei Canova e l’eclettico progetto audiovisivo di Pop X.
The Chasing Monster è una band nata a Viterbo nel 2014 da un’idea di un gruppo di amici (Leonardo Capotondi – chitarra, Edoardo De Santis – batteria, Riccardo Muzzi – basso, Federica Sciamanna – chitarra, Alessio Bartocci – chitarra) per esprimere concetti attraverso la musica e la narrazione. Influenzata da generi come post rock e word spoken, rappresenta una delle band alternative italiane da tenere d’occhio secondo KeepOn Live che la descrive così “Band solida da qualsiasi punto di vista che non riesce a non tracciare scie (non quelle chimiche) sonore che riescono ad elevare la band a mostri sacri internazionali come God Is An Astrounaut, Maybeshewill ed Explosions In The Sky. Una band da tenere d’occhio per gli appassionati del genere che potranno riconoscere in Tales (ultimo album pubblicato) una vera e propria perla post rock”.
Dardust è il nome d’arte del pluripremiato pianista e compositore Dario Faini. “7” è il primo capitolo della trilogia del viaggio sonoro che, percorrendo l’asse geograficomusicale BerlinoReykjavicLondra, porta l’ascoltatore alla scoperta dei differenti suoni che caratterizzano le tre città. Il secondo capitolo della trilogia è il nuovo album “Birth”(2016) che esalta ed estremizza le due anime fondative del progetto Dardust, quella neoclassica e quella elettronica. Dietro Dario Faini troviamo l’autore di brani famosissimi del pop italiano: Emma, Annalisa, Marco Mengoni, Fedez, Luca Carboni, Cristiano De Andrè, Francesco Renga, Fiorella Mannoia, Alessandra Amoroso, Marco Carta solo per citarne alcuni.
I Canova sono una band milanese formata da Matteo Mobrici (voce, chitarra elettrica, piano), Fabio Brando (chitarra elettrica, piano), Federico Laidlaw (basso), Gabriele Prina (batteria). “Avete ragione tutti”(2016) è il loro disco di esordio, uno di quegli album di pop italiano indipendente che chiede unicamente di essere cantato. Le melodie catchy, la scrittura schietta e i ritornelli aperti e irruenti costituiscono gli elementi distintivi della band. Romanticismo metropolitano, sensualità Prêt-à-porter, un briciolo di malinconia e tanta spontaneità fanno del disco un esordio tanto giovane quanto autorevole. “Vita Sociale”, secondo estratto ufficiale del disco, pochi giorno dopo l’uscita sui circuiti digitali, è la canzone più ascoltata in Italia su Spotify, dominando per una settimana la classifica “Top 50 Viral Italia”.
Nato nel 2005 dalla collaborazione tra Walter Biondani e Davide Panizza, il progetto audiovisivo Pop X ora vive grazie alla partecipazione attiva di nuovi ragazzi, tra cui Niccolò Di Gregorio (batteria elettronica), Pietro Parisi (vj), Andrea Agnoli (performer) e Luca Babic (performer). E’ il progetto più indecifrabile venuto fuori dal panorama pop indipendente italiano degli ultimi anni. Cosa sia Pop X è nelle orecchie di chi ascolta le sue composizioni e negli occhi di chi partecipa ai baccanali che sono le performance live già diventate leggenda. L’elettronica che sembra uscita dal cabinato di una qualche sala giochi anni ottanta, i testi al limite dell’assurdo, l’attitudine “punk”, la capacità melodica, la creatività esplosiva sono alcune tra le caratteristiche che differenziano il progetto. “Lesbianitj”(2016), il nuovo album, contiene continui riferimenti sessuali, un linguaggio politicamente scorretto, parole al contrario; eppure, tra un nonsense e l’altro, arrivano parole pungenti, che raccontano la società in cui viviamo con tutti i suoi problemi.