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No Report

No Report – Riccardo Sinigallia, un grande cuore riempie la Latteria Molloy

Sono sempre più rare al giorno d’oggi le persone come Riccardo Sinigallia: cantautore discreto e quasi timido nonostante il grande talento e la stima unanime del mondo della musica tanto per i suoi lavori solisti, quanto per le illustri collaborazioni con i più grandi rappresentanti della seconda generazione della “scuola romana”, Sinigallia è anzitutto un uomo che per passione e dedizione alla propria arte predilige lavorare dietro le quinte, mettendo davanti a sè uno strumento od un intero studio di registrazione. Tuttavia, anche per lui vi sono momenti di urgenza comunicativa che lo spingono a comporre, registrare ed esporsi dal vivo in prima persona, pur ammettendo egli stesso di non essere un cosiddetto “animale da palco”: da questa urgenza nascono dischi come “Fuori tutti” e l’ultimo “Ciao Cuore”,  l’album unanimemente apprezzato da critica e pubblico che forse, complici gli incoraggiamenti ed il supporto di Caterina Caselli e della Sugar, ha finalmente dato al cantautore romano un riscontro in termini di maggiore popolarità rispetto al consueto riconoscimento di “ennesimo capolavoro di un autore di culto”.

Altrettanto rari sono i locali come la Latteria Molloy, in grado di promuovere e mettere a loro agio artisti come Sinigallia, creando il clima giusto per un concerto che ricorderemo a lungo: prima del live infatti abbiamo avuto modo di apprezzare il lato umano dell’artista grazie ad una bella cena con intervista, in cui Riccardo, che fu il primo artista ad esibirsi alla Latteria anni addietro, ha parlato con Jean-Luc Stote di Radio Onda d’Urto, rispondendo a cuore aperto ad interessanti domande sulla sua storia artistica e sulla musica italiana contemporanea. Si è quindi creato da subito un clima assai intimo, a premessa di un concerto fatto di intese emozioni.

Il live inizia dunque tardi, verso le 23:30, senza gruppo spalla: sul palco si apprezza la scenografia minimale e significativa, con un cuore proiettato al centro del palco, ora come organo pulsante ora come disegno stilizzato, e due indicatori del volume ai lati, ora rappresentati con lancette come nelle vecchie strumentazioni analogiche, ora come più moderne strumentazioni digitali. La Latteria Molloy è piena per circa due terzi, niente tutto esaurito dunque ma una calorosa ed affettuosa cornice da parte del pubblico, fra il quale sono presenti molti fan che già accolsero Riccardo alla primissima serata del locale, quando a sorpresa venne alla Latteria su invito di Alberto e degli altri ragazzi dello staff: la buona riuscita di un live è un fatto di clima e non solo di numero di spettatori, come ha detto lo stesso Riccardo durante l’intervista.

Lo show non può che essere di primo livello: fra ottimi giochi di ombre e luci, Riccardo si mostra pienamente a suo agio con la fidata band, proponendo un’efficace e commovente scaletta di quattordici brani più tre encore. Viene ovviamente dato spazio integrale alle nove canzoni di “Ciao Cuore”, con l’ultimo capolavoro dell’artista che ha portato a Brescia numerosi fan dell’ultim’ora rimasti a tratti un po’ spiazzati dai vecchi brani proposti in scaletta, salvo rimanerne conquistati dopo pochi versi. E’ infatti vero che Riccardo non è un frontman in senso propriamente detto, ma un cantautore che ha qualcosa di profondo e sentito da esprimere e condividere col pubblico, cercando un ascolto non superficiale e stabilendo con lo spettatore un contatto fortemente empatico che consente a chi sta sul palco di esprimersi pienamente restando se stesso e, a chi sta dietro alle transenne, di abbandonarsi alle emozioni più sincere.

L’approccio dei musicisti, grazie a questo clima di convivialità musicale, sembra facile e a tratti minimale, salvo tuttavia apprezzare in questo mare di emozioni tanto le parole di ogni singolo brano, con la voce di Riccardo che ad ogni parola mette a nudo la sua anima, quanto la raffinatezza di ogni singolo arrangiamento, con ogni nota e pausa che arrivano ad esprimere nella maniera più viva e toccante emozioni e pathos sincero. E’ semplicemente bello essere fra il pubblico ad emozionarsi, assistendo al modo in cui Sinigallia acquista sempre più confidenza con i presenti e col palco, improvvisando passi di danza con la moglie Laura, sua bassista di fiducia ed angelo custode sul palco, scambiando qualche sommessa frase col pubblico e lasciandosi finalmente andare, arrivando quasi ad oltrepassare le transenne, nei momenti di gioia di fine concerto in cui realizza che tutto è andato per il meglio.

Che sia stato alla chitarra, al piano – in uno splendido trittico che ha compreso “Se potessi incontrarti ancora”, “Niente mi fa come mi fai tu” e “Amici nel tempo” – o semplicemente alla voce, Riccardo Sinigallia in questa intensa notte bresciana ha mostrato di essere pienamente a suo agio, se non nella sua dimensione migliore in assoluto, fatta di condivisione ed intimità con un gruppo di musicisti che sono per lui una famiglia ed un pubblico capace di sentirsi davvero un suo amico nel corso di questo concerto, nel quale tanti cuori hanno battuto all’unisono, dando la sensazione che davvero ve ne fosse solo uno, enorme.

La seconda data del tour 2019 di questo grandissimo artista è stata insomma un’esperienza speciale in grado di andare al di là del discorso musicale o artistico: non possiamo che consigliarvi di non perdere Riccardo e la sua band, nelle prossime tappe in giro per lo stivale.

Setlist:

  1. So delle cose che so
  2. Lontano da ogni giorno
  3. Backliner
  4. Le donne di destra
  5. Bella quanto vuoi
  6. Dudù
  7. Se potessi incontrarti ancora (piano)
  8. Niente mi fa come mi fai tu (piano)
  9. Amici nel tempo (piano)
  10. A cuor leggero
  11. La descrizione di un attimo
  12. Prima di andare via
  13. Che male c’è
  14. Per tutti
  15. Encore #1 – Invece io
  16. Encore #2 – Bellamore
  17. Encore #3 – La rigenerazione

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