È stata finora breve ma intensa, la carriera di Emily Underhill a.k.a. Tusks: dapprima il successo di pubblico e critica quindi, sul più bello, un brutto infortunio che ha rischiato di comprometterne la carriera, ma ecco nel 2019 il suo atteso ritorno con “Avalanche”, autentico album della rinascita.
Nuovamente al lavoro con il produttore/amico Brett Cox, Tusks è rientrata sulle scene con un lavoro che ne conferma la particolare cifra stilistica, a metà strada fra trip hop, elettronica sperimentale e folk cantautoriale. In “Avalanche” troviamo un mood malinconico ma più solare, rispetto al precedente “Dissolve”: infatti, nel nuovo album a prevalere sulle sofisticate ed oniriche atmosfere dei synth è la soave voce di Emily, contraddistinta da quel timbro deciso con cui conferisce particolare intensità alle storie narrate.
In un perfetto equilibrio fra queste due anime, “Avalanche” è un album che colpisce al cuore grazie ad Emily, che in queste dieci canzoni mette tutta se stessa, riprendendo la mano e ritrovando un’ispirazione che è uscita temprata dalle disavventure degli ultimi mesi. Il livello compositivo è alto, con ogni singola canzone armata di un forte impatto emozionale e sonorità ad effetto, e non mancano singoli dotati di un buon potenziale anche per le radio italiane come “Be Mine”, “Foreign” o “Peachy Keen”.
Nato fra riabilitazione e viaggi – come testimonia la copertina, con la particolare elaborazione della cascata di Svartifoss (Islanda del Sud) – in un periodo cruciale per la vita di Tusks, “Avalanche” è un’opera dotata di una prorompente forza vitale, in cui l’artista mette tutta se stessa. Lavoro raffinato che esprime senza remore la sua profonda sensibilità, possiamo considerare “Avalanche” come la prova della maturità di Tusks, superata con la grazia e l’incanto che caratterizzano lo stile della brava cantautrice inglese.
Tracklist:
- Demon
- Be Mine
- Peachy Keen
- Delusion
- Mind
- Foreign
- Bleach
- Avalanche
- Better That Way
- Salt
