Un debutto che a distanza di mesi fa ancora parlare di sé, quello dei Seawards, giovane duo formato da Giulia Granger Benvenuto e Francesco Proglio De Maria, figlio di una gavetta di tre anni che li ha portati a farsi conoscere ed apprezzare a livello nazionale da personaggi come Red Ronnie e Zibba che di “Float”, l’album oggetto di questa recensione, è divenuto in seguito il produttore .
Opera figlia di uno stile che riunisce diversi generi musicali, dal r’n’b al funk, dall’elettronica all’it pop, “Float” è fin dall’utilizzo della lingua inglese un album dalla vocazione internazionale, nel quale troviamo la migliore tradizione cantautoriale dello stivale affiancata ora alla delicatezza folk scandinava à la Kings of Convenience, ora ai beat elettronici danzerecci ed intimisti di band cult contemporanee come The XX.
Il nome stesso della band è assai indicativo sull’attitudine che ci possiamo aspettare da loro: “Seawards”, ovvero coloro che guardano verso il mare, verso l’orizzonte più sconfinato, con occhi, mentalità e cuore aperti verso l’ignoto, per scoprire e reinventarsi senza porsi alcun limite.
Il risultato del lavoro di questo duo sono dieci ottime canzoni caratterizzate da atmosfere soft, sensuali e suadenti, definite da un sound profondo ed immersivo: un lavoro sofisticato e preciso mirato ad esaltare la deliziosa voce di Giulia, versatile e sempre all’altezza della qualità del tappeto sonoro al quale dà vita Francesco. Il canovaccio di “Float” ci propone ora canzoni di profonda intensità caratterizzate da malinconia e struggimento (“Walls”, “17 Beauty”, “Not Afraid To Die Alone”), ora momenti in cui prevale un’anima black più spensierata e dance (“Fools”, “Driving”, “Hometown”).
È in sintesi un’alternanza di canzoni dall’anima ben distinta assai studiata, quella che i Seawards orchestrano all’interno di “Float”, mirata a rapire l’ascoltatore, trascinandolo in un universo sonoro notturno ed ammaliante, all’interno del quale il duo già esprime al meglio la propria forte e marcata personalità.
Opera prima di rara bellezza, “Float” è un debutto importante e già maturo che ci fa scoprire il talento dei Seawards, una della band più interessanti dell’ultimo periodo. Da non perdere, insomma.
Tracklist: