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No Review

No Review – Colapesce con Infedele racconta un mondo pieno di contraddizioni

“Infedele” è il nuovo album di Colapesce. Pubblicato a fine ottobre per 42 Records, rappresenta una nuova sfida per il cantautore siciliano, che lo vede anche in veste di produttore, affiancato da Jacopo Incani (Iosonouncane) e da Mario Conte, quest’ultimo già a lavoro con lui su “Egomostro”.

Dopo aver festeggiato il suo compleanno con la pubblicazione di “Ti Attraverso” e aver tenuto una lezione di pop con “Totale”, brano accattivante accompagnato da un video molto rappresentativo, ci propone un album dall’ascolto fluido e vario. C’è molto in “Infedele”, un mix di brani più orecchiabili, affiancati ad altri più sperimentali, che hanno come comune denominatore l’inconfondibile penna di Lorenzo e che attraversano la sua storia e le sue passate produzioni. Ad esempio, l’opener  “Pantalica”, con i suoi suoni ancestrali, oltre all’inconfondibile mano di Iosonouncane, in realtà nasconde al suo interno echi della splendida collaborazione di Lorenzo col maestro Alfio Antico. La presenza di Iosonouncane è perfetta per mettere in luce la verve più sperimentale di Colapesce: avvicina due isole, fonde alla perfezione le anime di due mondi molto vicini e le unisce in un lavoro che definirei viscerale.

“Pantalica” è una sorpresa, messa in apertura al disco, zittisce tutti coloro che dopo la pubblicazione di “Totale” avevano temuto in una virata pop dell’artista. Subito dopo, il pianoforte diventa protagonista di “Ti Attraverso”, brano che racconta la precarietà del nostro futuro e la difficoltà di comunicare, per poi lasciare il posto alla speranza di raggiungere la felicità, raccontata magistralmente in “Totale”, brano scritto insieme ad Antonio Di Martino.

“Infedele”, come anticipavo, è un album dalle due anime, una più tribale, catartica, sperimentale (Pantalica, Vasco da Gama) e l’altra invece più tradizionale e pop (Ti attraverso, Totale). Il filo conduttore sono le contraddizioni della nostra società, messe in luce dalla poetica di Colapesce, capace di raccontarci paesaggi selvaggi come in “Pantalica” e altri più metropolitani come in “Maometto a Milano”, di descrivere l’amore carnale (Vasco da Gama)  e la purezza (Decadenza e panna), di contrapporre una marcia funebre a ritmi dance per festeggiare un “Compleanno”, senza perdere mai la propria essenza e la capacità di coinvolgere l’ascoltatore.

L’album ci lascia “Sospesi” a guardare sullo sfondo un’atmosfera natalizia dalla quale scappare, dopo anni in cui non ci si prende una vera pausa dal mondo.

Con “Infedele” Colapesce ha fatto centro. Ci propone un ottimo compromesso tra pop e sperimentazione, pubblicando un album composto da 8 singoli, che racconta l’incoerenza del nostro mondo con il piglio pungente e profondo dell’artista siciliano.

Recensione a cura di Egle Taccia

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Egle è avvocato e appassionata di musica. Dirige Nonsense Mag e ha sempre un sacco di idee strambe, che a volte sembrano funzionare. Potreste incontrarla sotto i palchi dei più importanti concerti e festival d'Italia, ma anche in qualche aula di tribunale!

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