Interessante EP, quello recentemente pubblicato dai tedeschi Seasurfer, band attiva da ormai cinque anni con già quattro pubblicazioni alle spalle.
L’act di Amburgo ci propone difatti un piacevole EP di quattro brani puramente shoegaze, che seppur chiaramente orientato verso le sonorità di maestri del genere come My Bloody Valentine e soprattutto Slowdive – per via del soave cantato della brava Julia Beyer – non difetta certo in personalità, lasciandosi ascoltare senza cadere in facili déjà-vu.
Rispetto alle band citate, i Seasurfer offrono infatti un sound molto più massiccio, influenzato dal gothic metal teutonico di stampa Century Media records, che conferisce un piglio assai grintoso ai quattro brani pur non rinunciando alle sognanti atmosfere costruite attraverso i synth: sono proprio questi ultimi, insieme alla voce di Julia, a costituire il maggior tratto distintivo del sound di questi cinque ragazzi, che fra le proprie influenze citano i Cocteau Twins e non a caso hanno visto il loro LP d’esordio “Dive In” prodotto fra gli altri da Robin Guthrie, che dei CT fu proprio uno dei fondatori.
Quattro brani validi senza cadute di stile, che confermano il progressivo risveglio della scena shoegaze avvenuto negli ultimi tempi e ci fanno conoscere una band con le carte in regola per realizzare qualcosa di importante in questo ritrovato ambito musicale.
Tracklist
- Into Dust
- Sad Song
- The Calling
- Bring Me his Head