Vengono da Brooklyn proponendoci un folk-indie venato di grunge i Big Thief, quartetto composto dalla soave cantante Adrianne Lenker, dal chitarrista Buck Meek, dal bassista Max Oleartchik e dal batterista James Krivchenia. “Twin Hands” , di cui vi parliamo in questa recensione, è la seconda release della band nel 2019 dopo l’acclamato “U.F.O.F.”, e rappresenta forse la definitiva consacrazione del quartetto americano. Con uno stile decisamente outsider, i Big Thief ci propongono un lavoro composto da dieci brani in cui confermano una traccia stilistica personale che bilancia perfettamente lo spirito rock alla sensibilità e delicatezza dell’indie folk made in USA.
Ideale incrocio fra l’opera di cult band come Mad Season e Mazzy Star, che incrociano a loro volta la sensibilità di personaggi come il Jeff Tweedy solista o il compianto Elliott Smith, “Two Hands” è un raro incontro di grinta e delicatezza che riporta in vita lo spirito degli anni ’90. Sommessa ma al contempo intensa ed elegante, la voce di Adrienne è la prima cosa che colpisce nell’ascolto del disco: un canto sussurrato e lieve che al bisogno sale di tono, alternando momenti d’incanto (la title-track e le dolcissime “Those Girls” e “Cut My Hair”) ad altri in cui la melodia si apre a più marcate sonorità rock/grunge come “The Toy”, “Replaced” e l’iconica “Not”.
Pubblicato da $AD, “Two Hands” è un album figlio di un songwriting introspettivo che sa a tratti essere alquanto cupo e desolante, ma che non rinuncia a cercare la luce in fondo al tunnel: i Big Thief sono una band che parla al cuore dell’ascoltatore, facendogli esperire una concreta esperienza di dolore e mal di vivere, tuttavia invitandolo allo stesso tempo ad affrontare la vita con coraggio, cogliendo la bellezza che lo circonda a partire proprio da queste toccanti canzoni. Figlio dell’urgenza comunicativa di una band coesa e dalla spiccata sensibilità, “Two Hands” è un album che commuove e colpisce nel segno, grazie ad un’intensità interpretativa capace di mantenersi su altissimi livelli, sostenuta dalla scelta di sonorità ricche di varietà e pathos.
Tracklist
- Rock And Sing
- Forgotten Eyes
- The Toy
- Two Hands
- Those Girls
- Shoulders
- Not
- Wolf
- Replaced
- Cut My Hair