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WILLIE PEYOTE: esce l’album Ostensione della Sindrome “Ultima Cena”

Sarà disponibile da venerdì 15 marzo in tutti gli store digitali OSTENSIONE DELLA SINDROME “ULTIMA CENA” (TURET / Virgin Records / Universal Music Italia) il live album che raccoglie il meglio dell’ultimo tour di WILLIE PEYOTE che ha seguito la pubblicazione dell’album “SINDROME DI TÔRET”, disco che conteneva il singolo certificato ORO “OTTIMA SCUSA”.

Sul palco insieme a WILLIE PEYOTE, Frank Sativa (giovane e acclamato produttore che recentemente ha ricevuto il premio Carlo U.Rossi per il miglior produttore italiano emergente proprio per l’album “SINDROME DI TÔRET”)  alle tastiere e samples e i musicisti della Precaria Orchestra Sabauda:  Danny Bronzini (chitarre e cori), Luca Romeo (basso), Dario Panza (batteria), Paolo D’Angelo Parpaglione (sax e flauto), Enrico Allavena (trombone), Luigi Giotto Napolitano (tromba e flicorno), Tom Newton (armonica).

Oltre a WILLIE PEYOTE e la Precaria Orchestra Sabauda, all’interno del progetto trova spazio anche un altro ospite che ha raggiunto Guglielmo Bruno (questo il suo vero nome) durante il tour, Ducth Nazari.

Questi i brani che faranno parte del live album: “Intro Orchestra Sabauda + L’Effetto Sbagliato”, “Metti che Domani”, “Willie Pooh + Dettagli”, “Dj & Call Center”, “il Gioco delle Parti”, “Le chiavi in borsa” feat. Ducth Nazari, “Portapalazzo”, “Le ragazze del Peyote Ugly”, “I cani”, “Io non sono razzista ma..”, “C’era una vodka”, “Ottima scusa”, “Vendesi”, “Che bella giornata”.

Il primo live album di Willie Peyote nasce dall’esigenza di raccontare un tour di più di cento concerti che ha avuto uno straordinario successo di pubblico e di critica e ha portato l’artista a suonare in tutta la penisola, dagli storici club della musica italiana, ai festival estivi consacrandolo come fenomeno live nell’ultimo anno e mezzo.

La crescita live di Willie è stata costante, continua, merito della scrittura incisiva dell’artista, della sua grande capacità di stare sul palco, degli splendidi musicisti che lo accompagnano e della sua visione del concerto come un vero e proprio spettacolo curato con maniacale precisione in ogni dettaglio.

Dopo 4 album pubblicati tra il 2011 e il 2017 (“Il manuale del giovane nichilista”, “Non è il mio genere, il genere umano”, “Educazione Sabauda” e “Sindrome di Tôret”), l’artista torinese classe 1985 si conferma una delle figure più interessanti e innovative della scena Indie italiana contemporanea e si autodefinisce sul suo profilo Instagram “nichilista, torinese e disoccupato perché dire rapper fa subito bimbominkia e dire cantautore fa subito festa dell’unità”, parole che mettono subito in chiaro il fatto di trovarsi davanti ad un libero pensatore capace di coniugare al meglio una attenta capacità di scrittura (più tipica dei cantautori) ad un attitudine da rapper, tanto da essere stato chiamato tra i protagonisti dell’edizione 2019 di “Milano per Gaber” insieme ad artisti come Paolo Conte e Cesare Cremonini.  L’appuntamento è fissato per il 27 aprile al Piccolo Teatro Studio Melato.

WILLIE PEYOTE ha da poco accompagnato i Subsonica nei palazzetti italiani come parte integrante dello show, ritagliandosi, nelle due ore e mezza di concerto della storica band, un momento specifico nel quale duettava con Samuel ne “l’Incubo” (brano scritto da Willie insieme ai Subsonica per il loro nuovo disco “8”) cantava, accompagnato dai Subsonica stessi, uno dei suoi brani di maggior successo “I Cani” e si cimentava in “Radioestensioni”, amatissimo brano del gruppo torinese.

L’esperienza di Willie nell’ 8tour lo ha consacrato in maniera incontrovertibile come uno dei maggiori talenti dal vivo che abbiamo in Italia e ha contribuito a far conoscere l’artista ad una platea ampia e variegata di appassionati di musica live.

Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è un articolo scritto dalla redazione di Nonsense Mag.

Edward Agrippino Margarone nasce a Caltagirone il 13 Giugno 1990. Cresce a Mineo dove due grandi passioni, Sport e Musica, cominciano a stregarlo. Il suo nome è sinonimo di concerto tanto che se andate ad un live, probabilmente, è lì da qualche parte. Suona il basso ed è laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni.

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