_reset è il festival dell’innovazione musicale che si svolge a Torino dal 2009. Un percorso formativo e una vetrina che permettono una connessione tra giovani talenti, importanti musicisti, addetti ai lavori e pubblico. Abbiamo incontrato Daniele Citriniti, direttore artistico di Reset e dell’associazione Verve, per comprendere meglio le finalità e conoscere più a fondo i vari aspetti che caratterizzano questo festival.
Quest’anno si svolgerà la nona edizione del Reset Festival, una realtà ormai ben consolidata e apprezzata a livello nazionale. Quale pensi sia la carta vincente di questo progetto?
È molto bello ciò che dici! E rigiro la domanda a chiunque abbia partecipato all’esperienza di _reset. Probabilmente ognuno avrà la sua idea rispetto al festival e qualche suggerimento per il futuro, sarebbero tutte risposte estremamente preziose. La caratteristica di _reset, più che la carta vincente, è proprio il fatto che ri_parte dal basso e alla base nasce per essere una tavolozza di colori che si riempie e si trasforma insieme a chi lo vive, sia esso sopra, sotto o dietro il palco.
Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova edizione, organizzata come sempre, ricordiamo, dall’Associazione Verve?
Ogni anno cerchiamo di affinare l’offerta delle varie aree del festival quindi ci saranno tantissime attività, sempre più focalizzate ed esperienziali. Si replica con entusiasmo l’area di sperimentazione_reHUB nei primi giorni del festival, un programma di accelerazione creativa dedicata a quattro progetti artistici selezionati dalla CALL! Lo scorso anno sono stati con noi De Salice, Formiche, Hit-Kunle e Nabel, che hanno lavorato per quattro giorni insieme ad Ale Bavo e a quattro autori musicali di tutto rispetto: Giovanni Truppi, Ermal Meta, Pier Ferrantini e Tommaso Cerasuolo. E chi ci stiamo immaginando per quest’anno?! Durante il week end incontri formativi con Hangar Music e interessanti approfondimenti sul passato, il presente e il futuro della musica, i concerti in anteprima delle migliori nuove proposte selezionate dalla CALL! sul palco e una nuova location.
Infine per la nona edizione si apre un nuovo percorso sviluppato in collaborazione con la Fondazione Piemonte Dal Vivo e Regione Piemonte che coinvolge anche i Circuiti Regionali dello Spettacolo Toscana e Marche, la prima vetrina della musica italiana. Insomma, mi fermo se no dico tutto subito!
Si sono appena chiuse le iscrizioni alla Call, ovvero l’area virtuale dedicata alla candidatura delle proposte artistiche che vogliono farsi ascoltare durante la settimana del Reset. Com’è andata?
Molto bene! Poi, come tutti gli anni, faremo un ascolto allargato per scoprire tutta la musica che ci è arrivata!
Una delle cose più significative e che rende ancora più unico questo festival è che non prevede la presenza di headliners sui palchi ufficiali, ma tutti gli spazi sono dedicati agli artisti emergenti selezionati dalla direzione artistica…
Sì è così, ma non è stata una scelta di campo, semplicemente _reset è cominciato con questa formula nel 2009 e ci piace così! Gli artisti affermati che gravitano ogni anno intorno a _reset ricoprono un ruolo differente e ogni tanto hanno anche piacere di stare sotto il palco per scoprire musica nuova. D’altronde al di là dei punti e delle direzioni dei percorsi artistici, tutti partono dal prendere in mano uno strumento e suonare.
Che ruolo gioca la scena musicale torinese in tutto questo grande meeting?
Beh Torino è fulcro perché è l’ambiente grazie al quale _reset esiste, le persone, i musicisti, chiunque ami la musica e la nostra città. Non so come parlare di scena se non come qualcosa di cui qualcuno si sta sentendo parte nello spazio e nel tempo. Non solo nella musica, il valore della comunità in relazione ad un territorio specifico, ecco perché ne vale la pena.
Il 26 agosto, in occasione del Todays Festival (25-26-27 agosto, Torino), darete un’anticipazione del Reset presentando il progetto di geo-localizzazione musicale IO SONO LA MUSICA CHE ASCOLTO. Puoi raccontarci qualcosa in più riguardo a questa iniziativa?
È un progetto che sarà ed è tutto work in progress, il 26 agosto durante Todays verrà presentato in anteprima e da lì in poi scopriremo insieme che forma prenderà. Posso dirti però che la caratteristica di IO SONO LA MUSICA CHE ASCOLTO è monitorare, facilitare e valorizzare i legami tra la musica e il territorio. Siamo dell’idea che la territorialità sia un’importantissima coordinata per la musica e da lì vogliamo partire.
Quali sono le forze motrici del Reset festival?
Le persone, come te, che ci credono e la forza che sprigiona chi si immerge nella musica con anima e corpo.
Intervista a cura di Cinzia Canali