Presentare Davide “Boosta” Dileo mi sembra banale e piuttosto strano: cofondatore dei Subsonica, artista poliedrico, scrittore e produttore.
Tra settembre e dicembre 2022, Boosta propone un viaggio tra sonorità suddiviso in 6 EP, ossia “Post Piano Session”: sei episodi, sei capitoli, sei modi diversi di eseguire e provare a stare in bilico tra differenti mondi musicali; il tutto unito da un elemento comune, ossia il pianoforte.
L’artista cerca di affascinare l’ascoltatore enfatizzando il ruolo di uno strumento così complesso, nonché il più completo, attraverso stili musicali che passano dal Post-Rock, alla Techno; dalla musica elettronica a ciò che succede quando tocca gli 88 tasti “classici” e leggiadri del pianoforte.
Boosta in queste “Post Piano Session” si comporta come un pittore quando si trova davanti a una tela: immagina e dà forma alla sua musica dipingendo tratti liberatori, non impulsivi, e molto bene coordinati tra loro, nonostante variazioni piuttosto evidenti che passano da una sonorità all’altra.
Sei episodi, quindi, che parlano di sei punti di vista differenti di concepire e costruire – nuova- musica: sperimentale e in continua evoluzione, perché il pianoforte non è solo classica\jazz\improvvisazione; una visione davvero intimista; una riflessione gloriosa che permette sia all’artista che all’ascoltatore di ampliare la mente.
Boosta cerca di evadere dagli stereotipi con questa sua nuova creatura, creando sei mondi paralleli, alle volte in contrasto con loro, in cui un ascoltatore può confrontarsi con altri generi.
Recensione a cura di Teresa Fabozzi