Come gocce sul finestrino appannato dei nostri ricordi di bambini e di bambine, gocce che guardavamo fare a gara tra loro, gocce che studiavamo con le loro mille sfumature semplicemente osservando da differenti punti di vista, Murubutu ci presenta il suo settimo album, disponibile al grande pubblico dal 14 Gennaio scorso: “STORIE D’AMORE CON PIOGGIA E ALTRI RACCONTI DI ROVESCI E TEMPORALI “, potremmo definirlo un concept album, come lo stesso artista afferma, che tra rap e riferimenti letterari ci racconta la pioggia.
Kant, uno dei più grandi filosofi in assoluto, ci ha delineato tra i primi la differenza sostanziale tra il bello e il sublime. Il primo ci infonde armonia, il secondo ci crea un turbinio dentro di quelli che non sai se sia inquietudine o meraviglia, e forse nel non saperlo risiede la risposta. La pioggia è sublime. “La pioggia come scenario incantevole o temibile, come illusione del tempo sospeso; la pioggia come dono o punizione, paura o speranza, ma soprattutto come metafora delle nostre infinite possibilità esistenziali, tutte contenute dentro a innumerevoli gocce che riflettono il mondo, ognuna da una propria unica prospettiva”, afferma lo stesso Murubutu .
In quelle gocce sul finestrino si fanno strada pensieri complessi: il rapporto con il tempo, il valore della memoria, il cambiare dei luoghi a causa dell’insediamento urbano, i disturbi psicologici, la dittatura politica, ma soprattutto l’amore che si declina in mille sfaccettature all’interno dell’album, in una tensione che attraversa tutte e quindici le tracce, la musicalità sembra ricordare in tutte le canzoni presenti all’interno del disco lo scorrere e il cadere della pioggia.
Lo stesso giorno in cui è uscito questo progetto discografico su tutte le piattaforme, abbiamo ascoltato per la prima volta in radio uno dei singoli estratti dall’EP: “Il MIGLIORE DEI MONDI”. Uno scienziato, agli inizi del secolo scorso, cerca di rivivere la propria storia d’amore appena conclusa viaggiando nel tempo e opponendosi a un destino che appare già scritto. La canzone è accompagnata da un videoclip diretto da Nicola Corradino che dà immagini concrete alle parole e ai mille sentimenti in un viaggio e che si arricchisce grazie ai volti degli attori, in particolare del protagonista, perno della vicenda. Gli altri quattordici pezzi sembrano in realtà uno il continuo naturale dell’altro: urban e strumentale che si baciano mischiandosi perfettamente.
All’interno di questo album troviamo altri nomi: Dia, Rancore, Claver Gold, En?gma, Moder, Inoki, Mattak, Lion D, Dj Fastcut e Dj Caster, tutti pezzi di un puzzle che si compone nel pianto del cielo.
E se siamo riusciti a piantare in voi un piccolo seme di curiosità, potete acquistare il biglietto di una delle date del tour che avrà inizio a Marzo.
Accettiamo la pioggia fuori ma soprattutto dentro noi, tra una canzone di Murubutu e l’altra.
A cura di Costanza Maugeri