Domenica 16 giugno, nella bellissima location dell’Arena Ferdinando II a San Nicola La Strada (Ce), torna La Musica può fare, il festival di musica e arte totalmente autofinanziato, ideato e organizzato dal Club 33 Giri, associazione culturale no profit sammaritana.
Cosa aspettarsi quindi da questa ottava edizione? Ben sette ore di ottima musica live, stand di artigianato e arte del riciclo, mostre fotografiche e pittoriche e diverse attività anche per i più piccoli.
Roberta Cacciapuoti, direttrice artistica della kermesse, ha risposto a qualche nostra domanda.
Ottava edizione de La Musica può fare. Come procedono gli ultimi preparativi?
I preparativi procedono bene. Sono passati ormai otto anni dalla prima edizione, ma ancora una volta, tra le tante cose da fare, tra lavoro e vita privata, come collettivo abbiamo deciso e voluto fortemente realizzare il festival. Teniamo molto al progetto e stiamo mettendo in campo tutte le energie possibili perché il risultato sia come lo abbiamo pensato.
Che tema avete scelto quest’anno?
Il tema scelto quest’anno è “Lo Spazio”. A cinquant’anni dallo sbarco di Armstrong sulla Luna, evento che ha cambiato la storia dell’umanità, ci sembrava bello festeggiare questo anniversario dedicando gli allestimenti dell’area festival al tema spaziale, quanto mai congeniale alla nostra idea di avventura, di superamento dei confini e dei propri limiti, di progresso e miglioramento.
Per quanto concerne la musica, chi vedremo sul palco dell’Arena Ferdinando II?
Quest’anno sul main stage del festival saliranno tre band: Romito, formazione folk rock napoletana che si sta imponendo sulla scena campana come una delle proposte più interessanti venute fuori negli ultimi mesi, dall’uscita dell’ep “Majorana”; Mòn, band romana reduce dalla pubblicazione del suo secondo album “Guadalupe”, che mescola folk, rock, dream pop e molto altro, in un mix davvero travolgente; infine Bradipos IV, band storica casertana simbolo della musica surf italiana e internazionale, reduce da un tour in Messico. Siamo sicuri che le tre proposte si fonderanno al meglio e offriranno al pubblico uno spettacolo variegato, coinvolgente, emozionante e divertente.
In cosa consisteranno, invece, le “Interstellar session”?
Ci mancava il secondo palco del festival, che ci ha accompagnato per ben sei anni nella location che precedentemente ci ospitava. Abbiamo quindi pensato di riproporre delle sessioni pomeridiane in una veste diversa, lanciando agli artisti l’idea di esibirsi in versione completamente unplugged, senza nessun tipo di amplificazione, presentando i brani in una versione quasi embrionale e nuda, così come sono nati, voce e chitarra. Siamo sicuri che questo permetterà al pubblico di godere delle canzoni in una veste inusuale e intima e di avvicinarsi ai musicisti in una forma inedita.
Una delle novità di questa edizione riguarda i bambini; saranno organizzate, infatti, attività dedicate a loro. Cosa puoi raccontarci al riguardo?
Credo che l’area kids sia la novità più interessante di quest’anno. Negli anni i bambini sono sempre stati numerosi e molto partecipi, felici di godere degli spazi del festival e della musica. Ci sembrava doveroso, quindi, dedicar loro delle attività specifiche. Grazie alla collaborazione con la ludoteca Smile Animation di Macerata Campania, in provincia di Caserta, saranno proposte attività ludiche e ricreative nella fascia oraria pomeridiana: bolle giganti, truccabimbi, giochi di squadra e molto altro.
Nel corso della serata sarà proiettato il videoclip vincitore del contest realizzato in collaborazione con la piattaforma Musplan. Com’è nato questo progetto?
Musplan è una piattaforma dedicata ai live club, ai festival e agli artisti emergenti che si sta imponendo sul web creando reti e collegamenti importanti tra promoters e artisti. La scelta di dedicare un contest ai videoclip dipende dall’idea che la produzione visiva, nella musica e più in generale nell’arte, rappresenti una risorsa importante per la promozione. Siamo felici di questa collaborazione e speriamo che possa durare nel tempo.
Quanto sei orgogliosa di questo festival?
Il festival è il nostro “piccolo grande miracolo” di provincia. Negli anni abbiamo lavorato molto perché potesse diventare appuntamento fisso per i nostri amici e non solo. Siamo contenti, perché ogni anno le persone che partecipano rinnovano nei nostri confronti affetto e sostegno con entusiasmo e sempre grande passione. Speriamo di meritare anche quest’anno il supporto di tutte le persone che ci seguono. Noi, come sempre, ce la stiamo mettendo tutta per offrire una giornata unica di condivisione, musica e bellezza.
Intervista a cura di Cinzia Canali